Dodici persone, tra cui alcuni turisti messicani e loro guide, sono state uccise per errore dalle forze di sicurezza egiziane durante un’operazione antiterrorismo. Sarebbero stati scambiati per militanti dell’Isis. Lo ha riferito il ministero dell’Interno egiziano, ammettendo che sono stati uccisi dai missili sparati da un elicottero Apache, che hanno colpito i quattro veicoli del loro convoglio. I mezzi erano entrati nella “zona proibita” del Wahat, nel deserto occidentale.
“Una operazione congiunta di polizia ed esercito era sulle tracce di elementi terroristici nel deserto occidentale, nell’area di Al-Wahat, quando si sono imbattuti in quattro fuoristrada appartenenti a dei turisti messicani in viaggio in una zona proibita”, spiega una nota del ministero dell’Interno egiziano citato dal quotidiano Ahram online. “L’incidente ha provocato la morte di 12 persone e il ferimento di 10 tra messicani ed egiziani, trasferiti in ospedale”. Il ministero non ha precisato quante siano le vittime messicane e quelle egiziane, ma è certo che i viaggiatori avessero con loro delle guide locali.
Il ministero degli esteri messicano ha confermato l’attacco, affermando che almeno due delle vittime sarebbero di nazionalità messicana. L’identificazione è ancora in corso. L’agenzia turistica che aveva organizzato il tour, ha riferito una portavoce del ministero egiziano del turismo all’Associated press, “non aveva permessi e non aveva informato le autorità”, mentre per ogni escursione alla zona di Farafra è richiesta una specifica autorizzazione. “Non dovevano essere lì”, ha aggiunto la fonte.
“Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell’esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli”, ha detto al El Mundo una fonte del tour operator. “Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse”.
Il deserto occidentale, porta d’ingresso sulla Libia, è stato occupato da militanti affiliati all’Isis in guerra contro le forze di sicurezza nel Sinai, sui confini orientali dell’Egitto. Centinaia di poliziotti e soldati sono morti in operazioni di contrasto. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta, come chiesto anche dal presidente messicano Enrique Pena Nieto via Twitter.