Politica

Ncd, Lorenzin: “Alle amministrative con il Pd”. E difende Renzi sulla finale Us Open

Il ministro della Salute preferisce un accordo elettorale con l'alleato di governo. Ma Lupi, compagno di partito, auspica il quadro opposto: centrodestra unito.

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute ed esponente di Ncd, è uscita allo scoperto sulle future alleanze del suo partito: per le prossime elezioni amministrative prevede un’alleanza con il Pd. “Noi stiamo governando con Renzi e abbiamo deciso di intraprendere un percorso di riforme per guidare l’Italia. Io quindi sarei per una alleanza alle amministrative che sia conforme a quella dell’attuale governo”. Tutto il contrario di quello che stamattina aveva affermato Maurizio Lupi, compagno di partito. L’ex ministro dei Trasporti, infatti, aveva auspicato la riunificazione di tutto il centrodestra per le amministrative di Milano.

Ma per la Lorenzin, ospite a “Porta a Porta”, non si può unificare una coalizione che non esiste: “Il centrodestra secondo me non c’è, non vedo quello in cui io ho militato, oggi è spostato sulle posizioni dominanti di Salvini“. Per questo, prevede invece un sodalizio elettorale con il Pd, con un programma condiviso  né di centrodestra né di centrosinistra: “Se si può governare sulla concretezza, sulle cose da fare, allora io credo che è uno schema che si può riproporre anche alle amministrative. In Italia oggi non ha più senso la distinzione tra Ppe e Pse“.  Sulle divergenze sul futuro del partito ha polemizzato Nunzia De Girolamo.  “Lupi pro-centrodestra, Lorenzin pro-centrosinistra: sembra “Lascia o raddoppia”. Ma non è un gioco, infatti io lascio!” ha twittato l’ex deputata di Ncd, ritornata a Forza Italia.

Il ministro è poi ritornato sulle recenti polemiche sulla presenza di Renzi alla finale degli Us Open. Mentre il premier ha definito populista chi polemizza sui voli di Stato, la Lorenzin ha difeso la scelta del presidente del Consiglio:” C’è stato un dibattito tutto italiano e assurdo. Se fosse stata una finale di calcio ci sarebbe stato tutto il governo e metà Parlamento”.