Gioco d’azzardo alla Festa dell’Unità. Con tanto di mini casinò, tavolo da black jack, e la locandina all’ingresso: “Il piacere di giocare con stile”. Dopo il Pd di Reggio Emilia, criticato per aver arruolato 30 profughi – volontari nelle cucine della kermesse al Campovolo, e a quello di Modena, contestato per aver messo ai fornelli, sempre come volontari, gli studenti dell’istituto superiore Spallanzani, tocca ai democratici di Ravenna finire al centro delle polemiche. Causa scatenante, l’aver ospitato, per due settimane, all’interno della propria Festa, uno spazio dedicato al gioco d’azzardo. Uno stand autonomo, con tanto di insegna, dove peraltro venivano offerti ai potenziali giocatori buoni da 20 euro per tentare la fortuna con le carte o con la roulette.
A raccontarlo su Facebook è stato Massimo Manzoli, fondatore del Gruppo dello zuccherificio, l’associazione culturale che da anni combatte per la legalità e contro il gioco d’azzardo. “Fatevi un giro tra gli stand espositivi – scrive – e la sorpresa è assicurata. Ci trovate un mini casinò, e buono da 20 euro per l’azzardo legale”.
Poche ore dopo la segnalazione di Manzoli il Pd ha fatto mea culpa, che però è arrivato a poche ore dalla conclusione della kermesse. “Abbiamo sbagliato – si scusa il segretario provinciale del partito, Michele De Pascale – dentro la Festa dell’Unità di Ravenna, nella parte destinata agli espositori, è presente uno stand che pubblicizza una nota sala giochi della Repubblica di San Marino. Risparmio a tutti la supercazzola con mille possibili scusanti. Spazi espositivi e raccolta pubblicitaria non sono gestite da noi, ma da un’agenzia esterna”. Tuttavia, ammette il segretario, “abbiamo commesso un errore nel non vagliare attentamente la lista degli espositori e conseguentemente opporci a questa presenza nella nostra festa. Questo errore non lo commetteremo più a partire da questa sera e per gli anni a venire. La lotta contro il gioco d’azzardo è per noi una priorità assoluta e siamo chiamati a dare il buon esempio. In questo caso, purtroppo, non lo abbiamo dato”.
Ora lo stand è stato chiuso, così come da domani lo sarà la kermesse, ma la presenza di un mini casinò proprio all’interno della Festa dell’Unità di Ravenna è già diventato un caso. “A me sta roba fa schifo – commenta Manzoli, con tanto di foto dello stand in questione – svista? Leggerezza? Sottovalutazione del problema azzardo? Bastava che uno lo dicesse e lo stand-casinò sarebbe stato chiuso. Ora chiedo ai frequentatori abituali della festa Pd: ma veramente nessuno se ne era accorto in 15 giorni? Veramente? Non scherziamo dai. Bastava alzare la mano e l’avrebbero chiuso giorni fa”.
E critiche nei confronti del Pd sono arrivate anche dalla politica. A cominciare dai vendoliani. “Parole e fatti sempre dissociati – attacca Giovanni Paglia, deputato di Sel – nemmeno troppo, in realtà, se è vero che in Parlamento proprio il Pd ha affossato qualsiasi ipotesi di riforma del regime del gioco d’azzardo e ha favorito in tutti i modi Lottomatica e soci”. “Alla Festa dell’Unità ecco lo ‘stand degli stand’, viva il gioco d’azzardo – ironizza Pietro Vandini, consigliere comunale M5s – Tecnicamente è Publimedia che si occupa degli stand all’interno del Pala De Andrè, ma il Pd evidentemente non ha ritenuto fosse inopportuno”.