Lo scorso 11 e 12 settembre, l'ex premier si è recato nella regione annessa dalla Russia insieme a Putin. Per Kiev si tratta di un "nuovo tentativo della Federazione russa di legittimare a qualsiasi prezzo l’occupazione illegale"
Silvio Berlusconi “condannato” dall’Ucraina. Al governo di Kiev non infatti piaciuta la visita che l’ex premier ha compiuto insieme all’amico Vladimir Putin in Crimea perché – secondo le autorità ucraine – viola le norme del paese sull’ingresso nel “territorio temporaneamente occupato”.
Lo fa sapere il ministero degli Esteri di Kiev aggiungendo che l’iniziativa di Berlusconi “contraddice anche la politica Ue” sulla penisola che Mosca si è annessa lo scorso anno. “Questa visita nella Crimea occupata – scrive il ministero degli Esteri ucraino in una nota sul proprio sito – è un nuovo tentativo della Federazione russa di legittimare a qualsiasi prezzo l’occupazione illegale e una manifestazione di mancanza di rispetto della sovranità statale dell’Ucraina”.
Berlusconi ha fatto visita nella regione lo scorso 11 e 12 settembre in compagnia del presidente russo Putin per rendere omaggio alle vittime italiane della guerra di Crimea (combattuta tra il 1853 e 1856). I media russi hanno dato ampio spazio all’evento, che ora rischia però di trasformarsi in un imbarazzante caso diplomatico per l’Italia.
Quella del leader di Forza Italia è la prima visita di un ex capo di governo europeo nella penisola sul Mar Nero dopo l’annessione da parte di Mosca che ha fatto scattare il primo pacchetto di sanzioni occidentali contro la Russia e creato un clima da nuova guerra fredda. In precedenza avevano messo piede in Crimea solo una delegazione leghista guidata dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, lo scorso ottobre, e, in luglio, una decina di parlamentari francesi, guidati dall’ex ministro dei trasporti Thierry Mariani, e finiti poi nella blacklist di Kiev, che li ha banditi dall’Ucraina per tre anni.