Denise Pikka Theim era sparita ad aprile lungo il percorso, vicino a Astorga, nel nord della Spagna. Il fermo dopo una caccia all'uomo di diversi giorni. Secondo la polizia ha cambiato i segnali per far arrivare le turiste verso casa sua. Gli Usa, tramite Kerry, avevano offerto anche l'aiuto dell'Fbi. I funerali saranno celebrati nella cattedrale di San Giacomo
C’è una cosa di cui i pellegrini del Cammino di Santiago si fidano più di ogni altra cosa: le indicazioni sul percorso. La freccia gialla, la conchiglia. La garanzia per non perdersi nelle sterminate mesetas o nei boschi della Galizia. E proprio quelle indicazioni, secondo la polizia spagnola, Miguel Ángel Muñoz Blas, 39 anni, ha trasformato in trappola, diventata mortale. Modificando le indicazioni tra Astorga e El Ganso, un borghetto a 14 chilometri di distanza dalla città che si trova nella provincia di Leòn (nord della Spagna), voleva portare vicino casa le pellegrine. Secondo gli investigatori per aggredirle, a sfondo sessuale. E’ successo anche con Denise Pikka Thiem, americana nata a Hong Kong, 41 anni. Era partita da Pamplona a inizio marzo, ma non era mai arrivata al El Ganso, dove sarebbe dovuta terminare la sua tappa di 14 chilometri, non lontano dalla celebre Cruz de hierro. Scomparsa il 5 aprile, Denise è stata trovata morta sabato scorso, sepolta in modo goffo, nel giardino di casa di Muñoz Blas che prima ha confessato e ora si proclama innocente e dice di aver solo trovato il cadavere.
Il lavoro della polizia per mesi ha girato a vuoto. Lungo il Cammino si sono moltiplicati i volantini: “Se busca, missing person”. Ma nessuna traccia, neanche dei suoi oggetti. Poi hanno trovato il nodo: un’operazione di cambio, mille dollari da cambiare in euro. Così le forze dell’ordine sono arrivate a Muñoz Blas. Ma lui nel frattempo era scomparso. Tanto che l’omicidio è diventato quasi un caso internazionale. Sul presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy si sono moltiplicate le pressioni del Dipartimento di Stato statunitense, dello stesso segretario John Kerry, del senatore repubblicano John McCain. Gli Stati Uniti hanno anche offerto l’aiuto dell’Fbi. Per questo il ministero dell’Interno di Madrid ha definito “prioritaria” l’inchiesta sul delitto di Astorga e è stato lo stesso ministro Jorge Fernández Díaz a annunciare l’arresto di Muñoz Blas, venerdì scorso, dopo una caccia all’uomo di diversi giorni. Gli agenti lo hanno trovato in un bar di Grandas de Salime, un paesino disperso nelle Asturie, a 162 chilometri da casa sua.
E ora si scopre che tutti sapevano, che tutti lo conoscevano, che nessuno aveva fatto niente. “Se volete trovare il colpevole – dice un pensionato del posto a El Paìs – andate al prefabbricato sul monte. Con il pazzo sono arrivati i problemi in questo paese dove non era mai successo nulla. Lo lasciarono andare libero e ora lo cercano, 5 mesi dopo”. Lo hanno trovato e se per la polizia è quasi un perfetto sconosciuto, Muñoz Blas – nel racconto dei suoi compaesani – era quello che con la bici inseguiva le pellegrine, che aveva comportamenti strani, che forse in passato aveva anche una moglie e due figlie, ma che ora viveva sempre solo. Quello che è certo è che ora è in carcere, in attesa di esami (anche del Dna), altre indagini, un processo. La paura per la comunità del Cammino è svanita. A Denise hanno fatto un ultimo regalo, perché a Santiago ci arriverà lo stesso: domani, nella cattedrale di San Giacomo, la meta che i pellegrini raggiungono spesso in lacrime, si celebreranno i suoi funerali.