La Banca d'Italia segnala movimenti bancari sospetti: riguardano i conti correnti del capo della segreteria dell'ex sindaco di Roma. Gli investigatori sospettano che si tratti di una cassaforte occulta
Un conto corrente da cui partono bonifici per il capo della segreteria dell’ex sindaco Gianni Alemanno, le ammissioni dell’ex amministratore delegato di Ama, i traffici segreti di Luca Odevaine. Le indagini su Mafia capitale hanno imboccato la via del denaro. I pm della procura di Roma stanno infatti seguendo la scia monetaria che si muoveva attorno all’organizzazione criminale guidata da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
Una pista che, come racconta il quotidiano il Messaggero, è tracciata soprattutto dalle ammissioni degli indagati. Agli atti degli investigatori, sono arrivati i verbali d’interrogatorio di Franco Panzironi, ex ad di Ama, che il 20 febbraio scorso spiegava davanti ai pm di aver “veicolato denaro per l’allora assessore all’Ambiente Marco Visconti, 200 mila euro e per Gianni Alemanno, allora sindaco, 40 mila euro per il suo interessamento verso Riccardo Mancini, affinché effettuasse i pagamenti arrestrati nei confronti delle coop di Buzzi”.
Arrivano invece dall’ufficio di vigilanza della Banca d’Italia alcune segnalazioni su movimenti bancari sospetti: riguardano i conti correnti dell’Alfa progetti, società titolare di un’attività di ristorazione. Da quei conti sono partiti bonifici per 101 mila euro in favore di Antonio Lucarelli, ex capo della segreteria di Alemanno nel periodo in Campidoglio, mentre in entrata figurano Gli investigatori della Guardia di Finanza sospettano che quei conti altro non siano che una cassaforte occulta e vogliono capire da dove arrivassero quei soldi e a che titolo erano dovuto a Lucarelli.
E tra i pezzi del puzzle che i magistrati di Giuseppe Pignatone stanno cercando di ricomporre, c’è anche l’attività occulta portata avanti da Luca Odevaine, l’ex vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni. L’uomo dell’immigrazione di Mafia capitale ha cominciato a collaborare con i pm, ricostruendo il business del Cara di Mineo. Adesso gli inquirenti cercano di fare luce anche sui suoi affari in Venezuela, dove Odevaine voleva costituire una linea di pullman per turisti. “Si stanno comprando dieci pullman in Sicilia che verranno spediti, ma non potrebbero entrare. E allora abbiamo architettato la cosa che c’hanno la passerella per disabili e allora il direttore della dogana che è amico del sindaco venezuelano amico mio li fa passare”.
*modificato da redazione online alle ore 16 e 35 del 15 settembre 2015