Il ministro dell'Interno esplicita le richieste al principale partito di governo per la riforma del senato. "E' un momento buono per correggere il premio alla lista nella legge elettorale"
Dopo l’avvertimento arriva l’apertura. Sulle riforme costituzionali, Angelino Alfano tenta di riaprire il dialogo con il Pd. “Io penso che il Nuovo Centrodestra debba sostenere le riforme ora che sono arrivate vicino al traguardo”, ha detto il ministro dell’Interno, aggiungendo che “la nostra proposta è quella di migliorare il testo del Senato creando un listino regionale. Occorre comunque superare il bicameralismo perfetto e su questo non si torna indietro”. Appena due giorni fa, l’ex ministro Gaetano Quagliarello aveva lanciato il suo avvertimento al governo sul fronte della riforma del Senato. “O governo accetta di rimettere mano all’Italicum o ci saranno conseguenze per le riforme perché nessuno riuscirà a convincere i senatori dissidenti di Ncda non votare contro”, aveva detto Quagliarello, che aveva suscitato le repliche di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi.
Alfano invece usa toni molto più concilianti: “Penso che il nostro partito debba sostenere le riforme. Dobbiamo fare le riforme attese ormai al traguardo. Propongo di migliorare il testo della riforma del Senato se è migliorabile, perchè c’è l’accordo di tanti”, sono le parole del leader Ncd a Rtl, spiegando che “Faremo una riunione di gruppo per decidere su questa vicenda. Sono convito che i senatori sono tutti maggiorenni e vaccinati e hanno grande senso di responsabilità. Oggi non ci vuole molto per cogliere che, di fronte al traguardo delle riforme, sapranno fare la cosa giusta”.
Anche per l’ex guardasigilli, però, il voto della riforma del Senato è legato una “correzione” della legge elettorale. “Sull’Italicum noi esprimiamo un giudizio chiaro: questa è una legge che abbiamo voluto e l’abbiamo votata. Ma, visto che non è ancora in fase di applicazione, è un momento buono per correggere il premio alla lista: la nostra richiesta c’è e riteniamo che non sia estraneo nemmeno al Pd un cambiamento di questo genere. E’ anche d’accordo Fi, vediamo, ne parleremo”.
E in effetti anche Forza Italia punta ad ottenere una modifica della legge elettorale già approvata, per votare le riforme costituzionali. “Quel che chiediamo per tornare a discutere non sono piccoli aggiustamenti al pacchetto riforme, ma modifiche sostanziali: primo: occorre la disponibilità a ragionare sulla legge elettorale, per tornare al premio di coalizione. Occorre modificare il titolo V della Costituzione nella parte in cui regola i rapporti tra Stato e Regioni, occorre modificare le competenze e i criteri di composizione del Senato” è il memorandum di richieste stilato dal governatore della Liguria Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, in un’intervista a Repubblica. Il prezzo per il sostegno di Ncd e Forza Italia è stato formalizzato. Spetta adesso al governo capire che margini di manovra possano esserci.