Andrea Trudu era in acqua con la figlia. La procura cerca di capire se l'uomo abbia dato l'assenso per accendere i motori dell'imbarcazione
Cooperazione in omicidio colposo. E’ questo il reato contestato ad Andrea Trudu, il padre di Letizia, la bimba di 11 anni uccisa dalle eliche di uno yacht lo scorso luglio. I due erano in acqua insieme all’altra figlia davanti a Santa Margherita di Pula (Cagliari), durante una gita su un’imbarcazione guidata dell’amico di famiglia, Maurizio Loi anche lui indagato.
Il pm di Cagliari, Alessandro Pili, contesta a Trudu di aver commesso un’imprudenza nel far tuffare le figlie dallo yacht. Mentre erano in mare, infatti, le eliche dell’imbarcazione si sono messe in moto, risucchiando Letizia. La bimba era stata portata a riva ma morì poco dopo. Gli inquirenti stanno quindi cercando di capire se il padre abbia dato l’assenso al comandante di accendere i motori. Il reato contestato si verifica se il delitto colposo è stato compiuto con la collaborazione di più soggetti. Già a luglio, infatti, era stato indagato per omicidio colposo Loi, che aveva comunque partecipato ai soccorsi della bimba.