L’attuale presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso (Pd), era a conoscenza dell’esito della sentenza Bussi prima della sua emanazione? Sono le domande che ieri in Consiglio regionale sono state poste al governatore dalla consigliera Sara Marcozzi del M5S. Il riferimento è all’inchiesta giornalistica dello scorso maggio firmata da Antonio Massari de il Fatto Quotidiano sui retroscena nel processo sui veleni nella discarica di Bussi sul Tirino (Pescara). Il giornale di via Valadier aveva rivelato che due giudici popolari avrebbero subito pressioni affinché non condannasero Motendison per dolo. Da qui si era ha aperto una inchiesta della Procura di Chieti, spostata poi per competenza a Campobasso. Nel corso dell’inchiesta giornalistica, Massari ha rivelato che D’Alfonso, prima della sentenza, era a conoscenza di anomalie sul futuro verdetto. interpellato dal Fatto Quotidiano, D’Alfonso non ha mai risposto, né mai smentito la notizia che, oltre al suo rilievo giudiziario, ha un enorme peso politico. Ed è per questo che il M5S ieri ha affrontato l’argomento in Aula. E anche in questo caso il governatore si è trincerato nel silenzio. “L’avvocatessa Marcozzi“, ha replicato l’esponente dem, come si può vedere dal video pubblicato dall’online abruzzese PrimadaNoi.it, “mi dovrebbe consigliare di assicurare la massima riservatezza rispetto alla materia, in ragione del fatto – continua – che se ne sta occupando la magistratura. Deve avere pazienza per non turbare la serenità che occorre alle aule di giustizia per l’accertamento dei fatti”. Poi sempre rivolto alla consigliera pentastellata: “Utilizzi meglio il suo tempo per le cose che interessano realmente agli abruzzesi

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