Un “compagno” a capo di un partito di sinistra? Dovrebbe essere una cosa ovvia ma a giudicare dal clamore che ha suscitato (dapprima tra i suoi stessi compagni di partito) prima la sua candidatura da outsider alle primarie e poi la sua schiacciante vittoria (59% dei consensi, più di quanto aveva ottenuto il giovane Blair nel 1994, e con il principale rivale fermo al 19%) questa può essere una notizia.
Se poi guardiamo a quelli che sono i capisaldi del “Corbyn pensiero” possiamo effettivamente constatare che sono ad anni luce dai suoi omologhi in Europa (per non fare nomi, Matteo Renzi in Italia e Manuel Valls in Francia).
Ecco il Corbyn pensiero in 24 punti:
1. Ripianare il deficit ma non attraverso tagli alla spesa quanto piuttosto con una tassazione più alta nei confronti dei ricchi e una stretta sull’evasione fiscale senza dimenticare la lotta alle agevolazione fiscali per le grosse multinazionali.
2. Ri-nazionalizzazione delle ferrovie britanniche.
3. Più spazi verdi e giardini. Corbyn ha un pezzo di terra non lontano dalla sua circoscrizione a nord di Londra e nel 2008 dichiarò alla Camera dei Comuni che gli enti locali e i costruttori “dovrebbero fare del loro meglio per assicurare che ogni nuova costruzione includa degli spazi coltivabili”.
4. Dialogare con le diverse fazioni è necessario per vincere il processo di pace in Medio Oriente. Corbyn è stato oggetto di forti critiche per aver definito “amici” Hamas ed Hezbollah. A queste critiche ha risposto di aver usato il termine in modo generico aggiungendo che seppur non condivide il modo di agire di tali organizzazioni per avviare un processo di pace “bisogna parlare anche con le persone con le quali si hanno profonde divergenze”.
5. “Quantitative easing (alleggerimento quantitativo) per le persone” al fine di investire nell’edilizia, energia, trasporti e progetti digitali. Diversamente dal Quantitative Easing emesso dalla Banca d’Inghilterra per comprare obbligazioni e altri debiti questo sarebbe “per la gente e non per le banche”.
6. No al rinnovo del programma nucleare. Per Corbyn, membro da lungo tempo della Campagna per il Disarmo Nucleare (Cnd) il piano di sostituzione dei missili nucleari andrebbe accantonato perché rappresenterebbe “un costoso errore“. I 100 miliardi di sterline (136 miliardi di Euro) previsti per questo programma Corbyn li spenderebbe per programmi di “benessere nazionale”.
7. Creazione di un Sistema di Istruzione Nazionale prendendo spunto dal Sistema Sanitario Nazionale (Nhs) . Con Corbyn le università finanziate dallo Stato e le “free schools” tornerebbero sotto il controllo delle autorità locali mentre le tasse universitarie (circa 12.000 Euro l’anno) verrebbero sostituite da borse di studio.
8. No al sostegno di raid aerei contro l’Isis in Siria. Corbyn, presidente della Colazione “Stop the War” ritiene che a patire di più sarebbe la popolazione siriana mentre si dovrebbe intervenire interrompendo il rifornimento di armi e i finanziamenti al Gruppo Stato Islamico. Nel passato si è sempre opposto ad un intervento militare contro il regime di Assad ed è stato tra i principali avversari dell’invasione dell’Irak. Sul suo sito si può leggere “sostituire le guerre illegali con una politica estera che metta in prima linea giustizia ed assistenza”.
9. Re-introdurre un controllo sul prezzo degli affitti collegando affitti privati e incassi locali e prevedendo la costruzione di più case popolari.
10. Far tornare gli abitanti dell’Arcipelago Chagos sulle loro isole. Tra il 1967 e il 1971 circa 2.000 persone furono espulse dalla loro terra da parte del Governo Britannico per la realizzazione di una base aerea Usa. Corbyn da tempo sostiene la campagna per il ritorno degli isolani espulsi.
11. Il dibattito sull’immigrazione è stato molto sgradevole. In un’intervista Corbyn ha affermato che si dimentica troppo spesso “l’enorme contributo che i migranti hanno fornito a questo paese” e ha aggiunto “dovremmo lasciar entrare nel nostro paese coloro i quali stanno disperatamente cercando un posto sicuro dove vivere”.
12. La disputa tra Regno Unito ed Argentina sulle Falkland/Malvinas potrebbe essere risolta attraverso “un’amministrazione congiunta”. Secondo Corbyn durante il conflitto del 1982 l’interesse di Margaret Thatcher era quello di “deviare l’attenzione dalle catastrofiche questioni economiche”.
13. L’aumento dei prezzi immobiliari sta portando alla chiusura dei Pub di Londra. In un intervento del 2013 alla Camera dei Comuni Corbyn disse che ai proprietari di Pub conveniva vendere a favore di speculatori che li trasformano in appartamenti residenziali.
15. Corbyn è un repubblicano convinto, ma non ha intenzione di far cessare la monarchia. In un’intervista al New Statesman ha dichiarato “Non è la mia battaglia – non mi interessa”.
16. Restare nell’Ue ma con dei cambiamenti. A Corbyn non piace l’attuale Unione Europea ma intende restarci per combattere per “un’Europa migliore”. E’ inoltre un fermo oppositore del Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership).
17. Corbyn ciclista. Non ha un’auto e ha rifiutato l’invito per un’intervista in auto proposta dalla BBC. “Vado sempre in bici e se ho qualcosa da rivelare ho sempre una seconda bicicletta”.
18. Le compagnie energetiche dovrebbero appartenere allo Stato. Corbyn ha dichiarato che si sentirebbe molto più felice con un servizio di fornitura di energia regolamentato e pubblico. E’ un fervente avversario del fracking (fratturazione idraulica).
19. L’Irlanda dovrebbe essere unita. Corbyn ha da sempre sostenuto il ritiro Britannico dall’Irlanda del nord e invitato il Presidente dello Sinn Fein Gerry Adams alla Camera dei Comuni già nel lontano 1984. Fu criticato per aver osservato un minuto di silenzio per gli 8 membri dell’Ira uccisi dalle Sas (forze speciali britanniche) nel 1987 e in passato ha avuto nel suo staff un Repubblicano irlandese.
20. Introduzione di un tetto per gli stipendi dei più ricchi. Corbyn è anche favorevole all’introduzione di un’imposta sui proventi straordinari (windfall tax) su beni già appartenuti allo Stato come la Royal Bank of Scotland a suo avviso oggetto di una svendita.
21. Ogni bambino deve poter avere l’opportunità di imparare a suonare uno strumento musicale o recitare. Le politiche culturali di Corbyn includono anche l’aumento dei finanziamenti per i progetti locali e una maggiore protezione per la Bbc.
22. Stop alle iniziative di finanza privata per l’Nhs (Sistema Sanitario Nazionale) grazie all’uso di fondi statali.
23. Avviare un “dibattito serio sui poteri della Nato“. Corbyn ha già sostenuto il ritiro dall’Organizzazione e crede che questa avrebbe dovuto essere liquidata già nel 1990 allo stesso tempo del Patto di Varsavia. Per Corbyn un’espansione ad est della Nato porterà l’esercito russo a doversi espandere “in risposta alla Nato”.
24. Il commercio delle armi andrebbe limitato. Corbyn vorrebbe vedere “le brillanti doti di coloro che sono al servizio dell’industria bellica convertiti in compiti a scopo pacifico”.
Traduzione in Italiano dei 24 punti dall’articolo della Bbc 24 things that Jeremy Corbyn believes