La presentazione a Bruxelles della principale “grande opera” per il rilancio del porto di Livorno da quasi un miliardo senza la presenza del sindaco Filippo Nogarin. E’ l’ennesimo terreno di scontro tra il primo cittadino che guida la giunta a Cinque Stelle e il resto delle istituzioni, a partire dalla Regione governata da Enrico Rossi (Pd). Il sindaco livornese ha espresso “disagio” per il mancato invito a “una giornata tanto importante per la città”, la risposta di Rossi è stata che l’evento mirava a presentare il progetto a “potenziali investitori privati” e quindi non era prevista la presenta degli enti locali, mentre Regione e Autorità portuale erano presenti come finanziatori pubblici (con il governo hanno stanziano circa 450 milioni di euro). Una spiegazione che però non ha convinto il sindaco Nogarin: “Le istituzioni stanno ai ‘tavoli’ non solo e non tanto perché ‘finanziano’ ma soprattutto perché svolgono una funzione di rappresentanza e di contemperamento degli interessi pubblici”.
A pesare, in questo scontro a distanza, anche un precedente, che riguarda sempre la Darsena Europa. Era maggio quando Nogarin fu protagonista di un intervento-show durante un convegno davanti a diversi big dell’imprenditoria portuale e del mondo bancario che scatenò le polemiche del Pd (“Di fronte a una platea di potenziali investitori Nogarin prova a demolire quanto fatto fino a ora”) e indispettirono il segretario generale della Port Authority Massimo Provinciali (“Se Nogarin è a conoscenza di qualcosa di irregolare vada in Procura”).
La presentazione del progetto “Darsena Europa” (banchine, piazzali, fondali e raccordi ferroviari: 800 milioni di euro il costo della prima fase di attuazione dei lavori, prime opere cantierabili nel 2017) è avvenuta nel quartier generale della Regione a Bruxelles, in Rond Point Schuman. A ascoltare in platea non c’era il sindaco, ma c’era il segretario territoriale del Pd Lorenzo Bacci, che sindaco lo è di Collesalvetti, paese di 16mila abitanti alle porte del capoluogo. “Sono qui – spiega – non perché sono stato invitato ma perché mi interessava esserci vista la portata dell’appuntamento e le ricadute che questo progetto avrà sul territorio che amministro. L’incontro è aperto e ovviamente ci sono: avevo altri incontri a Bruxelles e ho fatto combaciare tutto”.
Rossi aveva precisato a Nogarin che quello di Bruxelles sarebbe stato “un incontro di natura divulgativa, al fine di dare pubblicità dell’opportunità di investimento”, riconfermando inoltre l’attenzione della Regione nei confronti di Livorno. Nogarin, mettendo in evidenza la necessità di uno stretto legame tra città e porto, sostiene invece che davanti agli imprenditori egli avrebbe potuto “rappresentare l’idea di sviluppo di città che stiamo, con fatica a fronte di quello che abbiamo ereditato, portando avanti”. Secondo il grillino la presenza di un soggetto istituzionale che “non finanzia” avrebbe inoltre potuto contribuire “a evitare l’idea di una visione ‘liberistico mercatale’ delle Istituzioni”.
Non è la prima volta che Nogarin si lamenta per presunti mancati inviti o fatti simili. A maggio si era lamentato dell’invito ricevuto solo la sera prima di una firma dell’accordo di crisi complessa dell’area livornese. Ancora prima, a dicembre, la polemica nei confronti della Regione era nata dopo che a un convegno organizzato in città sul tema della portualità, non era stata invitata l’amministrazione comunale “se non come soggetto spettatore”. Proteste a cui Rossi aveva replicato: “Nogarin ha sbagliato indirizzo. Quest’iniziativa non è organizzata dalla Regione ma dall’associazione Spedimar e dalla Camera di Commercio”.