I tre ragazzini tra gli 11 e i 13 anni, a distanza di pochi giorni gli uni dagli altri, si sono presentati all'ospedale Sant'Orsola perché avevano cominciato a non vedere più come prima. Quattordici sequestri da parte dei Nas
La vista rovinata irreversibilmente da alcuni puntatori laser fuorilegge comprati per strada da venditori abusivi. Tre ragazzini della provincia di Bologna tra gli 11 e i 13 anni, a distanza di pochi giorni gli uni dagli altri si sono presentati nelle scorse settimane all’ospedale Sant’Orsola, perché avevano cominciato a non vedere più come prima. Uno dei tre era praticamente diventato cieco a un occhio. I medici del reparto di oculistica sono subito rimasti colpiti da un abbassamento della vista così repentino di tre giovani, che prima di allora non avevano avuto altri particolari problemi. Così, interpellate le famiglie e i ragazzini, ecco saltare fuori in tutti e tre i casi l’acquisto, l’estate scorsa, di puntatori laser, probabilmente non a norma visto che erano stati comprati per strada da venditori ambulanti.
Per i medici non ci sarebbero dubbi: in mancanza di altri traumi, solo con l’uso di quelle luci sparate negli occhi si possono spiegare degli abbassamenti della vista e un danneggiamento del genere per la loro retina. L’ospedale ha subito avvisato la Procura della Repubblica di Bologna e il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha immediatamente aperto un’inchiesta, per ora a carico di ignoti, per lesioni colpose aggravate. Il pm ha mobilitato i carabinieri del Nas, che nei giorni scorsi hanno effettuato 14 sequestri di puntatori fuori norma e venduti abusivamente.
I puntatori laser sono diventati tristemente famosi perché spesso negli stadi vengono puntati in faccia ai portieri per disturbali durante le azioni di gioco. In altre occasioni qualcuno li ha perfino puntati sui piloti di aerei in atterraggio o in partenza, creando non pochi pericoli. Un’ordinanza del ministero della Sanità del 1998 disciplina la commercializzazione dei dispositivi: in Italia è possibile vendere liberamente solo quelli della classe 1 e 2, la cui potenza cioè è inferiore a un milliwatt. Quelli di potenza superiore, classe 3 e 4, possono essere venduti e utilizzati solo per motivi professionali ben specificati e da personale formato munito di tutte le protezioni. Del resto è noto che il laser (basti pensare alla medicina) è uno strumento utilissimo in molti campi. I laser molto potenti tuttavia, se utilizzati in modo improprio, possono creare danni agli occhi (bruciature retiniche e cataratte), alla pelle (ustioni, eritemi) e persino provocare incendi. Ma c’è di più: nel caso dei ragazzi di Bologna il puntatore, essendo stato venduto per strada da commercianti abusivi, potrebbe essere stato del tutto sprovvisto della etichettatura CE. In quel caso il puntatore è pericoloso comunque, perché al di fuori di qualunque controllo sulla potenza.