Tre rinviati a giudizio, un patteggiamento e un proscioglimento. È questa la decisione del giudice per le udienze preliminari di Bologna Mirko Margiocco, chiamato a decidere sulla posizione di cinque ex consiglieri regionali della Lega nord. Il gup ha mandato a processo Manes Bernardini, Maurizio Parma e Stefano Cavalli con l’accusa di peculato. Il leghista Roberto Corradi ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi (sospesa con la condizionale). Per Luigi Fogliazza infine è arrivato il proscioglimento che era stato chiesto dalla stessa pm Morena Plazzi. Per l’accusa molti dei rimborsi chiesti dal gruppo del Carroccio tra il 2005 e il 2010 e il 2010-2011 riguarderebbero spese non aderenti al loro mandato.

Il rinvio a giudizio è il primo della serie nella maxi-inchiesta sulle spese dei gruppi regionali che ha portato alla richiesta di processo per quasi 40 membri del parlamentino regionale, per fatti avvenuti tra il 2010 e il 2011. Presto dunque una decisione del Gup dovrebbe arrivare anche per gli altri gruppi. Tutti i partiti sono infatti coinvolti: oltre alla Lega, il Partito democratico, l’allora Popolo delle libertà, il Movimento 5 stelle, Sinistra ecologia e libertà, l’Italia dei valori e persino il Gruppo misto.

Nel caso della Lega nord il procedimento che riguardava il periodo 2010-2011 è stato unito a un’altra inchiesta della pm Morena Plazzi che riguardava le spese sostenute dal gruppo nella legislatura precedente, quella tra il 2005 e il 2010. Legislatura di cui facevano parte Maurizio Parma, Luigi Fogliazza, Mauro Manfredini (che è morto lo scorso ottobre) e Roberto Corradi, che infatti era imputato per entrambi i periodi.

L’indagine per gli anni 2005-2010 aveva fatto venire a galla spese per cene (alcune anche con Umberto Bossi, Roberto Maroni e altri leader) che secondo l’accusa però non c’entravano nulla con l’attività del consiglio regionale. Tra le spese contestate dall’accusa al gruppo del Carroccio in consiglio, c’erano anche delle consulenze per un totale di 54mila euro, che sarebbero state affidate a un avvocato, collega di studio dello stesso consigliere Corradi. Per quanto invece riguarda l’inchiesta per gli anni più recenti, le pm Plazzi e Antonella Scandellari, che hanno coordinato l’indagine sotto la supervisione del procuratore aggiunto Valter Giovannini, hanno contestato un totale di 152mila euro di rimborsi ottenuti per spese che secondo l’accusa non erano inerenti all’attività di consiglieri regionali: in specifico a Bernardini e Cavalli sono stati contestati 44mila euro ciascuno, mentre a Corradi circa 64mila.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Fiom Emilia: “Basta stand Cgil alla festa dell’Unità. Il Pd di Renzi è di destra”

next
Articolo Successivo

Ligabue a Campovolo, Reggio Emilia attende 150mila persone: tutte le informazioni per il concerto

next