Canzone, videoclip e documentario affrontano in maniera diretta quello che è una vera e propria emergenza per i giovani americani: quattro storie di violenza sessuale vengono raccontate in maniera dura, diretta, senza filtri, mentre la voce potente di Lady Gaga accompagna una ballad empatica e di impatto
Gira in questi giorni un nuovo singolo di Lady Gaga, collaterale alla sua carriera solista. Una ballad, scritta dalle hit-maker Dianne Warren, e accompagnata da un video diretto dalla regista di Twilight e 13, Catherine HardWicke. Il brano si intitola Till it Happens To You, “finché non capita a te”, ed è un brano tratto dalla colonna sonora di un documentario che da nove mesi sta facendo il giro dei campus americani, The Hunting Ground, “territorio di caccia”.
Canzone, video e documentario affrontano in maniera diretta quello che è una vera e propria emergenza per i giovani americani, lo stupro nei campus universitari. Il video del brano di Lady Gaga, molto duro e in un impietoso bianco e nero, comincia con un avvertimento scritto: “Il seguente contenuto grafico può essere emotivamente inquietante, ma riflette la realtà di ciò che succede ogni giorno nei campus”.
Da lì, nello schermo, si alternano le storie di quattro ragazze, diverse per aspetto e classe sociale. Quattro storie di stupro, quattro storie che si svolgono in maniera differente, dallo studente che approfitta della debolezza fisica della sua compagna di studi, a quello che scioglie nei cocktail delle sue amiche qualche droga durante una festa. Storie che vengono raccontate in maniera dura, diretta, senza filtri, mentre Lady Gaga, la voce potente che accompagna una ballad empatica e di impatto, racconta di come chiunque può correre questi rischi.
È noto, infatti, perché è stato lei stessa a raccontarlo poco più di un anno fa, di come lei stessa sia stata vittima di uno stupro, non in un campus, quando era ancora una ragazzina. Una vicenda che l’ha provata seriamente, al punto da farla impegnare in prima persona in una campagna di sensibilizzazione come questa. Il video del brano si chiude con le ragazze vittime di stupro che denunciano i propri carnefici, e questo è un po’ il messaggio che il documentario diretto dalla Hardwicke, una regista molto seguita dal pubblico più giovane, vuole lanciare. Se ci si ribella a tutto ciò si può, in qualche modo, arginare questo pericolo, aiutare le altre. Il brano di Lady Gaga, chiamata volutamente da Dianne Warren proprio per i suoi trascorsi personali, oltre che per la forte presa che la cantante italo-americana ha presso un pubblico sensibile e in qualche modo ghettizzato, i cosiddetti Little Monsters, è destinato a raccogliere fondi benefici per le donne che hanno subito violenza sessuale, ma ancor più per diventare una sorta di manifesto contro ogni forma di violenza nei confronti dei più deboli. Le parole della canzone, infatti, ha spiegato l’autrice, sono svincolabili dallo stupro e applicabili a qualsiasi forma di violenza, di bullismo, di angheria. Ancora una volta Lady Gaga, rockstar sui generis, si dimostra artista sensibile e generosa nei confronti del pubblico.