Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini si è presentato davanti ai cancelli della Curia di Bologna per sostenere la protesta degli operai della Faac di Grassobbio. La multinazionale dei cancelli automatici, da tre anni passata in eredità all’arcidiocesi bolognese, ha infatti chiuso la fabbrica in provincia di Bergamo, lasciando a casa i suoi 50 operai. “Ha chiuso a Bergamo e aperto in Bulgaria perché i lavoratori costano meno”, ha detto Salvini. “Ma la cosa bizzarra è che l’azienda appartiene alla Curia di Bologna, che ha appena avuto un dividendo da cinque milioni di euro“. La multinazionale Faac si era difesa nelle scorse settimane, spiegando che la scelta della chiusura fu presa nel 2011, prima cioè dell’avvento della nuova proprietà e con l’accordo dei sindacati. L’azienda peraltro ora è in mano a un trust, una soluzione che escluderebbe da qualunque potere sulle dirette scelte aziendali la Curia. Ma il segretario del Carroccio ha chiesto pubblicamente comunque un incontro all’arcivescovo di Bologna per garantire un futuro ai lavoratori: “Mi sembra strano che ci siano appelli per aprire le porte delle parrocchie agli immigrati e poi si licenziano 50 persone”. Tra gli operai presenti a Bologna c’è molta preoccupazione: “Sui sindacati stendiamo un velo pietoso. La Lega è l’unica che ci ha dato modo di parlare”, spiega uno di loro
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