Un centinaio di persone ha accolto tra i fischi la responsabile del dicastero dell'Istruzione. Il segretario regionale Paolo Calvano ha invitato due manifestanti sul palco, ma la tensione non si è allenata tanto che l'incontro è saltato
I fischi dei contestatori sommergono il ministro Stefania Giannini e il dibattito al quale era invitata a Ferrara salta. La Giannini era ospite il 17 settembre al fianco di Francesca Puglisi, senatrice responsabile nazionale Scuola del Pd, di “Scuola in Festa”, festival nazionale tematico de L’Unità. Ad attenderla, oltre al quartier generale dei dem locali, c’era anche un centinaio di manifestanti, tra insegnanti precari, studenti, membri dei sindacati e dell’Anpi.
Appena salita sul palco i timidi applausi delle prime file sono stati subissati dagli slogan del ‘loggione’, che cartelli alla mano (“La scuola è pubblica e non si tocca”, “La ‘Buona scuola’ non è di sana e robusta costituzione” i più gettonati) ha gridato alla ministra e ai partecipanti “Vergogna!”, “venduti!”. I manifestanti hanno chiesto di intervenire al dibattito e Paolo Calvano, segretario regionale Pd, ha proposto un incontro con una delegazione dopo l’intervento della Giannini. Proposta bocciata dai fischi, cui è seguito un piano b: invitare una giovane precaria a parlare sul palco. Stesso risultato e tensione alle stelle, tanto che la titolare del Miur ha deciso di abbandonare il dibattito mai iniziato e concedersi per qualche minuto, lontano dai riflettori e dai contestatori con alcuni precari della scuola che avevano comunque chiesto di incontrarla. “Anche chi oggi dimostra il proprio dissenso – ha detto Giannini – capirà gli elementi prioritari di questa riforma, forse non l’unica possibile, ma che ha il merito di aver messo mano ad una situazione anomala tutta italiana”.
Per Calvano “la cosa più brutta” della serata è stato “sovrastare di urla e fischi, impedendo loro di parlare, due ragazze precarie, proprio quelle che i manifestanti proclamavano di essere li a difendere”. Ma per Mauro Presini, uno dei portavoce del comitato per la scuola pubblica di Ferrara, “il “precario” scelto, a detta di molti, probabilmente era già stato selezionato fra i giovani del partito organizzatore e non certo fra le persone con una visione contraria alla “buona scuola” (la dimostrazione si è avuta nei suoi pochi minuti di intervento)”.
Per il segretario provinciale Pd Luigi Vitellio “il Pd non ha paura a presentare le riforme messe in campo, nonostante le proteste di questi professionisti del dissenso”. Meno diplomatiche le parole su facebook della sua responsabile welfare in segreteria, Giulia Bertelli: “Oggi ho realizzato cos’è la merda”. Per il consigliere comunale dem Davide Bertolasi, invece, si tratta semplicemente di “fascisti”. Durante la contestazione i manifestanti “fascisti” hanno distribuito un volantino con le proprie sigle: “Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Snals, Gilda, Unione degli studenti, Anpi, Proteo Faresapere”.