Syriza ottiene 145 seggi con il 35,54% dei voti. A Nea Dimokratia vanno 75 seggi (28,11%) e Alba dorata prende 19 seggi confermandosi 3° partito (7,09%). Greci indipendenti (Anel) ottiene 10 seggi (3,68%): pronta la nuova coalizione. Impressionante il dato dell'astensionismo: l’affluenza è stata attorno al 55%
Alexis Tsipras ha vinto le elezioni per la seconda volta in 8 mesi. Il suo partito, Syriza, ottiene 145 seggi con il 35% dei voti. “Una vittoria del popolo – il primo commento del leader, che in piazza Klathmonos ha parlato ai sostenitori, accolto dal boato della folla – ora inizia la battaglia per cambiare i rapporti di forza in Europa”. “Syriza ha mostrato di essere troppo dura per morire – ha detto ancora Tsipras – anche se era stata presa di mira da tanti. Abbiamo molte difficoltà davanti ma anche una base solida e prospettive. Questo è un mandato per liberarci di tutte le cose che ci tengono fermi al passato”.
Il partito conservatore Nea Dimokratia ottiene 75 seggi con il 28% dei voti e Alba dorata firma un nuovo exploit, conquistando 19 seggi confermandosi terza forza politica del Paese con il 7%. Il partito nazionalista Greci indipendenti (Anel) di Panos Kammenos ottiene 10 seggi con il 3,68% dei voti: Anel e Syriza daranno vita alla stessa coalizione di governo nata all’indomani della vittoria del 25 gennaio, quando Syriza aveva trionfato ottenendo il 36,34% dei consensi e fermandosi così a soli due seggi dalla maggioranza assoluta in aula, con 149 deputati sui 300 da cui è composto il Parlamento. “Voglio ringraziare Kammenos, che unisce le sue forze oggi con noi sotto la bandiera dell’onestà. Da domani continueremo insieme la lotta cominciata sette mesi fa”, ha detto Tsipras in piazza.
La festa della folla di Syriza, come nelle scorse vittorie di gennaio e al referendum di luglio, andrà avanti tutta la notte. Ma Tsipras è già al lavoro per il nuovo governo: “Avremo un governo entro tre giorni“, ha assicurato un alto funzionario. “Sarà la prima volta che un partito che ha firmato un accordo molto duro ottiene la fiducia del popolo”, ha detto l’ex ministro dell’Energia Panos Skurletis.
Gli altri partiti hanno avuto i seguenti risultati: Pasok 17 seggi (con il 6,42% dei voti), comunisti del Kke 15 seggi (con il 5,48% dei voti), i centristi di To Potami 10 seggi (con il 3,93% dei voti). Stando a questi risultati entra in Parlamento l’Unione dei centristi guidata da Vasilis Levendis, con 9 seggi e il 3,43% dei voti, mentre resta fuori dall’emiciclo la formazione dei fuoriusciti di Syriza, Unità popolare, guidata dall’ex ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis, che si ferma al 2,83% dei voti non superando dunque la soglia di sbarramento del 3%. Il sistema elettorale greco prevede l’assegnazione di un premio di maggioranza di 50 seggi, sui 300 dai quali è composto il Parlamento, al partito che ottiene più voti alle urne, in modo da favorire la formazione di governi più stabili.
Impressionante il dato dell’astensionismo: l’affluenza è stata attorno al 55%, tra le più basse della storia del Paese. Un altro segnale della sfiducia dei greci nei confronti dei partiti: secondo il quotidiano Kathimerini, il 13,9% dei greci che sono andati alle urne votare ha scelto solo domenica il partito per cui votare. La percentuale sale al 25% tra gli elettori di Greci Indipendenti.
“Il popolo greco ha risposto con la forza della democrazia a chi ha fatto di tutto per cacciare Tsipras e il suo governo – si legge in una nota di L’altra Europa con Tsipras – Tsipras vince e con lui vince la democrazia e vince la Sinistra Europea. Una vittoria che parla alle forze del cambiamento di tutta Europa dalla Spagna all’Irlanda. La lotta contro l’austerità continua, con più forza. La troika, l’austerità, il potere delle banche, l’Europa fortezza devono diventare, loro sì, una parentesi”, conclude il comunicato.
Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha inviato le congratulazioni al leader di Syriza: “Mi congratulo con Alexis Tsipras e Syriza”, scrive Dijsselbloem in un breve comunicato, in cui assicura che è “pronto a lavorare da vicino con le autorità greche e a continuare ad accompagnare la Grecia nei suoi ambiziosi sforzi riformisti“.