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Il Gp di Singapore ha ribaltato almeno per questa gara i valori che fino ad ora erano stati misurati in pista. Una Ferrari vincente che ha sorpreso per la sicurezza con cui Vettel ha gestito il vantaggio sull’inseguitore Ricciardo e una Mercedes che insolitamente inseguiva i team dotati di motori meno potenti.

Il tracciato di Singapore sappiamo essere uno dei tracciati che impegna meno il motore e quindi, avvicina i team che solitamente sono in debito di potenza rispetto agli avversari, mentre esalta le qualità telaistiche e di trazione, qualità che sia Ferrari che Red Bull in questo momento posseggono forse più degli altri.

Forse le cause del rallentamento della Mercedes vanno ricercate nella fretta con cui la Mercedes ha aggiornato il suo motore (7 gettoni tutti in una sola volta). Aggiornamenti che sicuramente hanno innalzato la potenza complessiva della PU ma che allo stesso tempo forse hanno danneggiato la guidabilità e l’erogazione dei CV, caratteristica quest’ultima essenziale su un tracciato cittadino e tortuoso come quello di Singapore. Probabilmente le mescole più morbide, ed in particolare le super soft non aiutano le frecce d’argento (le loro strategie infatti si basavano su due stint su soft e uno solo su super soft). Parlare invece della pressione di gonfiaggio delle gomme, problema riscontrato a Monza, come causa scatenante del rallentamento Mercedes ci sembra un po’ troppo affrettato e azzardato.

Ricordiamo che Hamilton a Monza, era al disotto della pressione minima di un nulla (soli 0,3 psi) mentre Rosberg era invece sotto la pressione minima di 1,1 psi, dato questo più importante ma che non possiamo certo prenderlo come termine di paragone visti i problemi al motore subiti e il conseguente ritiro. Per quanto possa influire sulle performance di una vettura, sembra poco probabile ed inverosimile che un leggero innalzamento della soglia minima di pressione porti a stravolgimenti così plateali.

La vittoria della Ferrari invece convince ed apre a scenari che solo 12 mesi fa erano inimmaginabili. Non bisogna però farsi prendere dal facile entusiasmo e credere che ora le Rosse siano davanti alle frecce d’argento. Soltanto a Monza, ricordiamo, il distacco dalle Mercedes era di 25” in 53 giri e anche perché allora bisognerebbe credere che anche le Red Bull siano magicamente migliorate, tanto da scavalcare anche loro le Mercedes.

Analizzando quanto fatto dalla Ferrari a Singapore dal punto di vista tecnico possiamo notare come ovviamente si sia tornati ad utilizzare nuovamente le soluzioni che avevano debuttato in Spagna e che non avevano subito dato risultati convincenti. Si è tornati, infatti, all’utilizzo delle pance laterali scavate che garantiscono più, carico aerodinamico e maggiore cura dei flussi che raggiungono la zona posteriore della vettura.

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Riprese nuovamente le due ali anteriori e posteriori utilizzate sino al Gp d’Ungheria e accantonate per le veloci prove di Spa e Monza.

Interessante invece è la modifica al fondo della vettura nella zona subito davanti le gomme posteriori. Come è possibile vedere dal disegno seguente, nella zona del fondo davanti alle gomme posteriori sono stati posti una serie di 9 slot (prima erano 3). Queste fessure sul fondo (in inglese denominati tyre squirt slot) hanno la funzione di diminuire le turbolenze e le sovrapressioni create dalla gomma durante il rotolamento. Una soluzione che già molti team utilizzano anche se con un numero di slot decisamente minore.

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Infine è stata introdotta una soluzione aerodinamica che già da inizio stagione è presente sulla Mercedes W06. Sulla struttura deformabile della vettura, infatti, sono stati aggiunti due piccoli profili alari allo scopo di aumentare il carico in quella zona specifica e per migliorare l’effetto upwash posteriore (l’estrazione dell’aria dalla parte interna dell’alettone con il flusso diretto verso l’alto in modo da incrementare la depressione in basso).

Piccoli interventi che hanno probabilmente aiutato ad accrescere il carico al posteriore e a conferire alla vettura maggiore trazione in uscita dalle curve non troppo veloci di Singapore.

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