Ho parlato spesso, su questo blog, del Mediterraneo, ponte liquido che unisce e separa terre e culture diverse. A questo mare, teatro quotidiano di esodi disperati, palco di osceni mercimoni di sogni per lucrosi Caronti, lo scrittore Erri De Luca ha dedicato recentemente una poesia laica che fa vibrare le corde dell’anima. Ne riporto un passaggio, particolarmente toccante, su cui non smetto di riflettere, da quando l’ho sentita recitare, dall’autore, in una meravigliosa serata incorniciata di calcarenite, a Sternatia, nella Grecìa salentina:
Mare nostro che non sei nei cieli,
tu sei più giusto della terraferma,
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto.
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale,
fai da autunno per loro,
da carezza, da abbraccio e bacio in fronte
di madre e padre prima di partire.
Il Mediterraneo invocato dallo scrittore napoletano può essere la cifra unificante che raccoglie le culture sotto l’egida nobile del dialogo, la maniera migliore per affrontare emergenze e discutere di differenze e punti di contatto. La filosofia, come ricorda Franco Cassano, nasce, proprio sul Mediterraneo, quando “l’enigma non scompare ma emerge l’obbligo dell’argomentazione”.
Per scongiurare una polarizzazione che può facilmente sfociare in un muro di incomprensioni, in cui la poca conoscenza dell’altro può contribuire a costruire l’immagine di un nemico, il 23 settembre, a Lecce, personalità del mondo umanistico e della scienza si confronteranno sul tema della circolarità culturale tra Occidente e Islam che, secondo lo storico Franco Cardini, è stato oggetto di un malinteso. Infatti, egli da tempo ha mostrato, nelle proprie opere, quanto antica sia la loro mutua influenza: “La filosofia araba, pur poco conosciuta, è stata molto importante per lo sviluppo dell’Europa. Molte opere di autori classici sono state conservate (ma soprattutto trasmesse e metabolizzate) proprio grazie agli arabi, come nel caso di Aristotele e Platone. Una grande parte della scienza moderna non è di origine greca, ma arriva a noi attraverso il mondo islamico. Quest’influenza culturale si è fatta sentire con maggiore intensità nei secoli XII e XIII”.
La conferenza, dal titolo “Le radici islamiche dell’occidente, le radici occidentali dell’islam – Eventi a Lecce”, si svolgerà presso l’Aula Ferrari del Palazzo Codacci-Pisanelli. Parteciperanno Piergiorgio Odifreddi, Vito Mancuso, Saifeddine Maaroufi, Riccardo Noury (Amnesty International-Italia) e alcuni docenti dell’Università del Salento, che peraltro hanno promosso l’iniziativa, per combattere la paura dell’alterità con la conoscenza reciproca, nel segno unificante della scienza e della tolleranza.