“Esprimo amarezza per il voto del Senato della settimana scorsa, mi sarei aspettata e mi aspetto una presa posizione, stante la totale incoerenza tra le parole e i fatti”. Lo ha detto Cecile Kyenge, parlando alla Direzione del Pd, a proposito dell’autorizzazione a procedere concessa contro Roberto Calderoli per l’accusa di diffamazione ma non per quella di istigazione all’odio razziale in relazione alle offese rivolte alla stessa europarlamentare Pd, bollata dall’esponente del Carroccio come un “orango”. “Non è una questione personale, quel voto è stato grave, uno schiaffo ai nostri valori e la risposta non può essere il silenzio”, ha spiegato l’ex ministro per l’Integrazione