All’ingresso alla direzione nazionale del Partito democratico, indetta per discutere della riforma del Senato e del punto che divide maggioranza renziana e minoranza del partito, ovvero l’elezione diretta dei futuri Senatori, i più decisi perché la scelta sia affidata ai cittadini sono: Roberto Speranza ed Alfredo D’Attorre. “Noi lavoriamo per l’elezione diretta” affermano. Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme Costituzionali, replica: “Non si capisce perché tornare indietro quando tutti hanno già votato la riforma così com’è, il mondo ci guarda – ed aggiunge -, abbiamo i numeri per votarla in Senato“. Grazie a Verdini? “Sia Verdini che la minoranza hanno già votato la riforma così com’è”. Un punto di mediazione potrebbe essere quella di “un listino separato da affiancare alle elezioni regionali – come proposto da Cesare Damiano, il quale però sottolinea – mi pare che Renzi sia poco portato all’ascolto ed al tentativo di trovare degli accordi, vedremo”
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