A ottobre 2013 la denuncia della polizia municipale tra le polemiche. L'artista di fama internazionale ha firmato commissioni con marchi di varie multinazionali e recentemente ha firmato un progetto del Comune di Roma sul lungomare di Ostia
A processo per imbrattamento. A due anni dalla denuncia della polizia municipale, la street-artist di fama internazionale Alice Pasquini (in arte Alicè) è imputata per imbrattamento a Bologna per alcuni dei suoi disegni sui muri della città. A ottobre 2013 c’era stato l’intervento delle forze dell’ordine dopo che l’artista aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui parlava di alcune sue opere. Il provvedimento aveva fatto discutere e nei giorni successivi era stata organizzata una manifestazione in sua solidarietà, con tanto di performance artistica sulla staccionata che delimitava il cantiere sotto le Due Torri.
Disegnatrice, scenografa e pittrice, come la definiscono biografie sul web, AliCè ha firmato commissioni con marchi come Nike, Range Rover, Toyota e Microsoft. Recentemente è stata impegnata anche in un progetto del Comune di Roma, di street-art sul lungomare di Ostia. Oggi era in programma la prima udienza davanti al giudice monocratico Gabriella Castore. Contattata telefonicamente, l’artista ha preferito non commentare l’inizio del processo penale.