Doveva essere l’occasione utile per discutere un tema che da giorni avvelena il clima in città e invece alla fine le polemiche sono state addirittura amplificate. Uno il nodo da sciogliere: l’assessore all’Urbanistica del comune di Bagheria, avamposto del Movimento 5 Stelle in Sicilia, è o non è incompatibile? I consiglieri di opposizione per questo hanno chiesto e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere della vicenda. Il segretario comunale però ha dato il via libera a far svolgere l’assise a porte chiuse per “tutela della privacy” delle persone coinvolte. Un’ipotesi prevista per tutelare l’onorabilità di persone citate dagli argomenti oggetto della seduta. La decisione ha scatenato gli attacchi dell’opposizione, dato che la maggioranza ha poi votato contro la straordinarietà e l’urgenza del consiglio comunale: che si è quindi chiuso.
Ad accusare l’assessore all’Urbanistica è stato il cittadino Gaetano Maggiore, che nel giugno del 2014 aveva depositato un’istanza di concessione demaniale per la realizzazione di un’attività commerciale. La Regione Siciliana rispondeva a Maggiore nel settembre del 2014, spiegando di aver ricevuto un’altra istanza per la stessa zona da Luca Tripoli, ed è per questo che bisognava indire un concorso. Solo che Luca Tripoli è anche l’assessore all’Urbanistica del comune di Bagheria. Secondo Maggiore dunque Tripoli aveva completato “in qualità di progettista” i documenti per ottenere la concessione nello stesso periodo in cui si impegnava ad astenersi da ogni attività professionale. “É assolutamente tutto in regola: dal giorno in cui ho l’onore e l’onere di ricoprire l’incarico di assessore, infatti, non solo mi sono dimesso dagli incarichi precedenti, ma nessun incarico professionale mi è stato ulteriormente conferito, non avendo quindi tratto alcun guadagno economico né soddisfatto alcun interesse personale derivante dalla carica ricoperta”, si era difeso l’assessore nominato dal sindaco pentastellato Patrizio Cinque.