Traduco e trasmetto questo accorato appello giuntomi via Facebook.
“La mattina del 18 settembre 2015, il popolo Guarani – Kaiowá (MS) ha subito un altro attacco di sterminio promosso da grandi agricoltori con l’incoraggiamento del deputato Luiz Henrique Mandeta (DEM), del deputato Tereza Cristina (PSB) e senatore Waldemir Moka (PMDB), i grandi agricoltori hanno anche il supporto del PM.
In questo ultimo attacco, così come hanno arrestato e torturato molte persone ancora una volta, una donna incinta e un bambino sono state violentate. Nonostante la gravità della situazione e le atrocità commesse contro queste persone poco si dice nei media. Lo stato brasiliano con i proprietari terrieri promuove lo sterminio di noi popoli indigeni. Se ancora non sapete informatevi e aiutate a diffondere le informazioni. Se sapevate e non vi siete commossi, siete complici di questa mostruosità. Se si vuole aiutare e non si sa come, divulgate informazioni e cambiate la vostra immagine del profilo in “siamo tutti Guarani Kaiowá”, è un inizio.”
Na madrugada do dia 18 de Setembro de 2015, o Povo Guarani Kaiowá (MS) sofreu mais um ataque do extermínio promovido por…
Posted by Narubia Werreria on Sabato 19 settembre 2015
La situazione è molto grave e purtroppo non rientra affatto nel mainstream mondiale sulla violazione dei diritti umani. Uno sterminio silenzioso, coperto dal grande rumore che fa per altri motivi il furbo (fino a quando gli riuscirà) governo brasiliano. Ho parlato con alcuni “sem terra” nello stato di Bahia. Non sono necessariamente indios, ma anch’essi sterminati dai latifondisti senza pietà. Semplicemente sparano loro addosso, con l’aiuto della polizia. I governi sono conniventi se non d’accordo con lo sterminio di queste popolazioni considerate inutili e anzi un intralcio per lo sviluppo. Invece, oltre che violazione di diritti umani e sterminio di persone, si tratta della distruzione di una fetta di storia del paese e di una risorsa culturale.
Il latifondo che un tempo era dei colonialisti oggi è passato a deputati, senatori, possidenti vari. Purtroppo il Brasile è un paese troppo potente e troppo strategico attualmente per poter essere indagato da qualche organismo internazionale il quale, d’altra parte, farebbe comunque gli interessi dei potenti.
Del resto stare solo a guardare è dura. La diffusione della notizia nei rivoli del web può essere utile.
Foto di @mvillone