Lo ha confermato il capo della difesa elvetica, specificando che i militari avranno unicamente il compito di affiancare l'attività delle autorità civili
Se la situazione dovesse aggravarsi la Svizzera è pronta a schierare l’esercito, inviando 800 uomini sui propri confini, per dar man forte a guardie di confine e polizia. A parlarne per primo è stato il ministro della Difesa Ueli Maurer, le sue parole sono poi state ribadite dal capo dell’esercito elvetico Andrè Blattmann, lunedì sera, nel corso di una visita in Canton Ticino. Il militare ha dichiarato alla RSI, che “in caso di emergenza rifugiati possiamo inviare 800 militi ai confini per dare manforte a guardie di confine e polizia nella gestione del flusso”.
Blattmann ha spiegato che la cifra di 800 uomini è stata decisa dal ministro in accordo con i vertici militari: “Proprio in questi giorni stiamo svolgendo, insieme alle guardie di confine e ad altre forze civili, un’esercitazione nella regione di Basilea – ha dichiarato ai cronisti presenti -. Non sappiamo però ancora né quando, né dove esattamente, né quanti militi saranno eventualmente inviati ai confini. Non abbiamo ancora ricevuto indicazioni da parte dei cantoni e delle guardie di confine”.
Il capo dell’esercito rossocoriciato ha spiegato che l’attività dei militari sarà unicamente quella di supportare i controlli normalmente operati dalle autorità civili.
La Svizzera accoglierà fino a 1.500 richiedenti asilo registrati in Italia e Grecia in base al programma preparato a luglio dall’Unione europea per la distribuzione di 40mila migranti, a patto che la Convenzione di Dublino resti intatta. Lo ha riferito il governo elvetico.