Il senatore Peppe Ruvolo, il deputato Pino Galati e l’ex ministro Francesco Saverio Romano hanno lasciato Forza Italia e sono entrati nel gruppo di Denis Verdini, ex pontiere per le Riforme ed ex braccio destro di Silvio Berlusconi. Poi a seguire altri 5 deputati: Ignazio Abrignani, Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola, Giovanni Parisi. Poche ore prima, due senatori di Fi avevano annunciato la stessa decisione: Francesco Amoroso e Domenico Auricchio. In questo modo la neonata formazione Ala conta 13 membri al Senato dove è riuscita a formare il gruppo e 7 deputati a Montecitorio. Il compito di responsabile del coordinamento delle due componenti è stato affidato a Romano: ex ministro alle Politiche agricole assolto nel 2012 per “incompletezza, contraddittorietà o insufficienza della prova” dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, era da sempre considerato tra i fedelissimi che avrebbero potuto dare il loro appoggio al progetto politico di Verdini.
L’addio dei sette deputati ha permesso la nascita della componente Alleanza liberalpopolare-Autonomie all’interno del gruppo Misto a Montecitorio, probabilmente insieme ai quattro deputati del Maie. Tra i verdiniani comunque c’è ottimismo e qualcuno ipotizza a portata di mano il traguardo dei 20 deputati, necessari a formare un gruppo autonomo. “Forza Italia”, hanno scritto in una nota congiunta Ruvolo, Romano e Galati, “ha ormai esaurito la sua spinta riformatrice e la sua vocazione popolare e liberale. La linea politica già intrapresa dal vertice azzurro mira a rincorrere i populismi di varia natura, in una prospettiva di sostanziale subalternità a Salvini. In tale ottica diviene importante offrire il proprio contributo per una politica di centro, che abbia come riferimenti la società e le sue sfide da una parte e il rafforzamento delle istituzioni dall’altra, perché il Paese ha bisogno di uno slancio che coinvolga le sue energie migliori”.
Il passaggio degli azzurri con Verdini è stato accolto tra le polemiche in casa Forza Italia. Maurizio Gasparri, intervenendo in Senato nella discussione generale sulle riforme, ha accusato Francesco Amoruso di aver cambiato gruppo parlamentare per favorire “le consulenze dei familiari”: “Vorrei che restasse agli atti e mi assumo la responsabilità di quello che dico che il suo passaggio, come quello di altri, non è dovuto a sofferenze culturali; ad Amoruso del patto del Nazareno, a cui ha dedicato una nobile dichiarazione l’altro ieri, non gliene è mai fregato niente: gli interessavano le consulenze per i familiari, probabilmente”. Il gruppo Ala ha risposto chiedendo le dimissioni di Gasparri e annunciando una mozione di sfiducia nei suoi confronti.