Il tempismo è componente essenziale nelle decisioni. Qualche istante può fare la differenza, ma anche qualche mese: come quelli che sono passati dal 2 giugno 2015, giorno in cui fu conferita l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Ferdinand Karl Piech, che fino a due mesi prima era stato presidente del Consiglio di sorveglianza di Volkswagen.

Al momento del conferimento dell’onorificienza Piech aveva tutte le carte in regola per ricevere il riconoscimento: comproprietario della Porsche, uno degli uomini più influenti della Germania e una lunga storia imprenditoriale. La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso che doveva essere ricompensato per le “benemerenze acquisite verso la Nazione”. A tre mesi dal suo ingresso tra le fila dei cavalieri della Repubblica, sulla figura di Piech potrebbero però calare le ombre dello scandalo Volkswagen, una vicenda che sta assumendo dimensione europea e e politica.

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