E’ scontro aperto tra la rete antimafia Libera e il Movimento 5 Stelle in merito alla relazione presentata dai pentastellati sulla Mafia del litorale romano lo scorso settembre. Con don Ciotti che accusa i grillini di aver messo nero su bianco “calunnie”. E con possibili ripercussioni sulla “alleanza” M5S-Libera sancita in nome della battaglia per il reddito di cittadinanza e che ora potrebbe finire a colpi di querela, che Ciotti ha già annunciato in caso i grillini non facciano “pubblica ammenda”. Mentre l’assessore alla legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, adombra addirittura “interessi personali” degli M5S di Ostia.
Il tutto nasce dalla pubblicazione, da parte del quotidiano il Tempo, di una versione non ufficiale di tale relazione di cui era entrata in possesso ilfattoquotidiano.it, senza però riuscire a trovare conferme sulla sua autenticità. Il Tempo ha pubblicato il documento in questione, nel quale i 5 Stelle puntano il dito anche contro la rete fondata da don Luigi Ciotti, rea di aver preso in gestione stabilimenti balneari con assegnazione per affidamento diretto senza bando pubblico, di aver taciuto su alcuni maxi appalti sospetti e sulla poca trasparenza dell’amministrazione del Municipio di Ostia. Altro punto dolente è l’accusa, da parte dei 5 Stelle, sulla mancata ratifica del protocollo d’intesa “Municipi senza mafie” dell’associazione antimafia DaSud da parte della giunta presieduta dall’allora minisindaco di Ostia Andrea Tassone, poi arrestato a seguito della seconda tranche d’inchiesta Mafia Capitale.
Oggi Libera ha indetto una conferenza stampa per smentire le accuse ma, precisano i 5 Stelle, la relazione ufficiale non dice questo. La polemica è nata con la pubblicazione appunto della versione non ufficiale che già circolava ma doveva essere verificata e messa a punto dagli avvocati del Movimento 5 Stelle. Che infatti smentisce di aver criticato l’operato di Libera nella relazione ufficiale che “ancora deve essere comunque depositata alla Commissione parlamentare antimafia”, fa sapere la deputata del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi. “Anche perché – prosegue – parliamo di una bozza che non è stata né condivisa né autorizzata nelle sedi preposte. Pertanto alcune parti di questa non possono ritenersi espressione del Movimento 5 Stelle. Ricordo che noi non abbiamo mai avuto paura di fare denunce e, ogni qualvolta lo abbiamo ritenuto necessario, le abbiamo sempre fatte alla luce del sole. Per questo – conclude – non appena depositeremo la relazione in Commissione antimafia saremo i primi a renderla pubblica e dunque saremo i primi anche a metterci la faccia”. Il Movimento, alla luce della posizione espressa, ha inoltre diffidato il Tempo a pubblicare altri stralci della versione non ufficiale.
Libera, oltre a rispedire al mittente le accuse dei 5 Stelle riportate dal quotidiano romano, pone però alcune questioni. “Come mai – si chiede l’associazione antimafia – i 5 Stelle non hanno smentito immediatamente l’articolo del Tempo di ieri e l’hanno fatto solo dopo la nostra conferenza stampa? Come mai proprio oggi hanno fatto un’interrogazione all’assessore alla Legalità Sabella, chiedendo solo informazioni sulle sanzioni riguardanti la spiaggia che gestiamo a Ostia? Come mai i 5 Stelle nella conferenza stampa fatta a settembre per presentare la relazione in questione avevano già citato Libera?”.
Nella querelle entra anche Sabella, e con toni duri: “Ho il sospetto che non ci sia da fidarsi dell’M5s a Ostia. Il gruppo capitolino mi ha chiesto in un’interpellanza di revocare la concessione di una spiaggia a Libera a causa di una lieve sanzione amministrativa. E io sottolineo che il rappresentante del M5S a Ostia potrebbe avere un interesse personale su quella spiaggia che, guarda caso, prima era di un suo amico, a cui fu revocata perché aveva precedenti penali non dichiarati”. L’assessore, già magistrato antimafia a Palermo: “Sono un estimatore di Libera e nutro un sentimento di gratitudine immensa per Don Ciotti, però la legalità per me non è strabica e i controlli e le multe le ho fatte fare anche a loro. Insomma dal M5S io non prendo lezioni di legalità”.
Nel pomeriggio la rete di don Ciotti ha diffuso una nota in cui rivendica “il lavoro e il percorso da Libera e delle associazioni aderenti” condotti “in assoluta trasperenza per arginare e sconfiggere malaffare e corruzione che per troppi anni hanno fatto da padrone sul litorale laziale”. E contrattacca: “Ormai da tempo assistiamo ad attacchi strumentali, a inesattezze e falsità da chi ha interesse ad ostacolare questo percorso di rottura radicale rispetto al passato e per questo ci riserveremo di adire per le vie legali nel rispetto della verità e giustizia. Un cambiamento che da fastidio a coloro che erano abituati a metodi e prassi diversi”. La nota è firmata anche da Uisp e rete di associazioni Stand Up, che operano su litorale di Ostia. Ben venga “la ricerca della verità”, commenta don Ciotti , ma “disinteressata”, altrimenti “la denuncia diventa diffamazione, calunnia. È nostra intenzione dimostrare che proprio questo è il caso del dossier in questione, riservandoci di adire a vie legali se chi ha redatto non fa pubblica ammenda delle falsità dette e scritte”.
Nel merito delle questioni sollevate dalla bozza, le associazioni chiariscono: “Non vi è nessun affidamento diretto della Spiaggia Libera Spqr. Uisp e Libera hanno partecipato al bando pubblico con esito pubblicato in data 10 aprile 2014. L’Ati con a capofila la Uisp è entrata in possesso della spiaggia solo ad Aprile 2015. Affidamento confermato anche in sede di Consiglio di Stato con sentenza pubblicata il 12 giugno 2015″. Segue un elenco di inziative antimafia organizzate nello stabilimento “da aprile a oggi”. “Né Libera né la Uisp sono entrate mai nella gestione della spiaggia denominata Faber Beach – proseguono – Il Faber Beach è una spiaggia libera attrezzata, posta sotto sequestro dall’amministrazione giudiziaria nel corso dello scorso anno. Libera, insieme alla rete di associazioni Stand Up, si è impegnata gratuitamente a favorire percorsi di socializzazione e di cultura della legalità, con decine di iniziative che hanno animato quello spazio nel corso dell’estate 2014″.
Infine, “Libera non ha mai preso contributi per l’iniziativa ‘Ostia Cinema Station’“, prosegue la nota.”Al bando pubblico di Roma Capitale ‘Estate Romana 2014’ ha partecipato l’associazione ‘Cinemovel Foundation‘, presieduta dal regista Ettore Scola, che sicuramente tutti i titoli e i requisiti richiesti dal suddetto bando per promuovere iniziative cinematografiche”. La rete di don Ciotti e le altre sigle firmatarie ricordano inoltre che “Libera si è costituita parte civile nei processi contro il clan Fasciani ed i suoi prestanome, contro il clan Spada, con la presenza in aula di decine di ragazzi e di associazioni del territorio di Ostia e di Roma. Libera si costituirà parte civile il 5 novembre al processo contro Mafia Capitale”.
Aggiornato dalla redazione web alle 19