Mercoledì era previsto il voto delle mozioni sui maxi conguagli recapitati agli utenti da Eni, Acea Energia, Edison Energia, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico. E sui quali l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria. Le opposizioni chiedevano una moratoria per bloccare i pagamenti in attesa della decisione dell’Authority. Ma l’esecutivo ha chiesto una riformulazione dei testi da cui essa scompare. E in Transatlantico si sentono le urla di Baldelli (Forza Italia): “Inaccettabile, non arretro di un centimetro”. Ricciatti (Sel): “L’esecutivo decida: o sta con i consumatori o con i gestori”
Alla fine le urla di Simone Baldelli si sono sentite fino in Transatlantico. Quando mercoledì, alla Camera, la discussione sulle mozioni per la tutela dei consumatori nei confronti delle compagnie dell’energia elettrica e del gas è degenerata in un durissimo scontro tra il governo e le opposizioni. La miccia l’aveva accesa in Aula la sottosegretaria allo Sviluppo economico Simona Vicari, chiedendo a sorpresa la riformulazione delle mozioni quando tutti, invece, si aspettavano un voto. Ma è stato dietro le porte chiuse della stanza dell’esecutivo, dove l’acceso confronto è poi proseguito, che il vice presidente della Camera in quota Forza Italia, proponente peraltro della mozione capostipite sul tema, ha perso la sua notoria pazienza insieme all’aplomb che la carica istituzionale rivestita gli impone. “Non sono disposto ad arretrare neppure di un passo”, ha tuonato all’indirizzo della rappresentante del governo.
CONGUAGLI FUORI CONTROLLO – Il tema, del resto, è di quelli delicati. E riguarda le centinaia di bollette “pazze” di luce e gas recapitate in giro per l’Italia da parte di “Eni, Acea Energia, Edison Energia, Enel Energia ed Enel Servizio Elettrico”, nei confronti delle quali, come ricorda Baldelli nella sua mozione, “a fronte di numerosi reclami e segnalazioni ricevuti anche da parte diverse associazioni dei consumatori, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato in data 13 luglio 2015 ha dato notizia di aver avviato quattro procedimenti istruttori”. Ma in attesa che l’Authority faccia chiarezza sulla vicenda, per evitare il distacco delle utenze, molti cittadini, rischiano di vedersi costretti a pagare cifre importanti, nell’ordine di alcune migliaia di euro, a titolo di conguagli “frutto di anni di addebiti dovuti a conteggi di consumi stimati, ma non effettivi”, ad “errori di valutazione o, comunque, a fatturazioni incongrue certamente non imputabili agli utenti”, si legge ancora nella mozione del vice presidente della Camera. Ma quando la Vicari ha esposto la posizione del governo, gli animi si sono inevitabilmente scaldati. Anche perché, se approvate, tanto la mozione Baldelli quanto quelle proposte dalle altre forze di opposizione (Sel, Lega e M5S), avrebbero impegnato il governo, tra l’altro, ad attivarsi immediatamente per imporre una moratoria delle bollette “pazze”, bloccandone il pagamento fino a quando l’Autorità garante della concorrenza e del mercato non avrà fatto chiarezza sulla condotta degli operatori dell’energia elettrica del gas e verificato se ci siano state o meno violazioni.
MORATORIA DELLA DISCORDIA – Il governo chiedeva, in sostanza, di riformulare le mozioni sulla falsariga di quella presentata dal Partito democratico, l’unica che però non prevede il blocco immediato del pagamento delle bollette “pazze”, limitandosi a stabilire che, solo “nel caso in cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ravvisasse comportamenti illegittimi da parte dei gestori dei servizi”, venisse “assicurato il diritto degli utenti a non effettuare il pagamento per conguagli considerati errati ovvero a ricevere tempestivamente il rimborso delle somme eventualmente già versate ma non dovute”. Richiesta giudicata inaccettabile dalle opposizioni. “Innanzitutto perché siamo di fronte a comportamenti impropri anche dal punto di vista del risparmio energetico da parte delle compagnie a prescindere dal fatto che i conteggi dei conguagli siano corretti o meno – spiega Baldelli a ilfattoquotidiano.it –. Se ogni due mesi, in base al consumo presunto, mi fai pagare una bolletta sempre dello stesso importo, mi induci ad un consumo irresponsabile e inconsapevole. Poi, dopo qualche anno, arriva la stangata del conguaglio insieme alla minaccia del distacco dell’utenza. Una pratica inaccettabile, che rischia di mettere in ginocchio intere famiglie”. E quando il governo ha chiarito le sue intenzioni, il vice presidente della Camera è insorto. “Abbiamo appreso in Aula che c’era questa volontà di riformulare le mozioni, tra l’altro senza alcun preavviso e in una versione molto più blanda rispetto ai testi presentati dalle opposizioni – prosegue Baldelli –. Io preferisco portare a casa un risultato sulle moratorie anche rispetto alle sanzioni che qualcuno propone, e che invece non mi convincono, perché alla fine rischiamo di trovarcele spalmate sulle prossime bollette”.
OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO – Ma è stato fuori dall’Aula, nella stanza del governo, che il confronto si è infiammato. “Ho fatto presente che non ero disposto a cedere e anche i colleghi hanno tenuto la stessa linea, mettendo il governo di fronte a un bivio – conclude Baldelli –. Assumersi la responsabilità di bloccare delle mozioni che prevedevano una moratoria a tutela dei consumatori oppure, come poi è avvenuto, cercare un punto d’incontro, prendendosi un po’ di tempo per valutare tecnicamente come venire incontro il più possibile alle nostre proposte ed approvarle al più presto all’interno del primo provvedimento utile”. Lapidario, sull’accaduto, anche il commento di Lara Ricciatti, prima firmataria della mozione presentata da Sinistra ecologia e libertà. “Mercoledì in Aula a Montecitorio abbiamo assistito al solito spettacolo triste a cui il governo ci ha abituati, mostrandosi così sordo da non voler ascoltare le proposte delle opposizioni – accusa la deputata di Sel –. Peccato che questa volta non ci siano così tante parti in commedia da poter recitare: o si sta coi consumatori, cioè con quelle famiglie che hanno visto recapitarsi a casa maxi bollette di luce e gas così elevate da non poterle pagare, o si sta con i fornitori di servizi che vessano le famiglie con conguagli stratosferici”. E alla fine, di fronte al muro delle opposizioni, il governo ha preso tempo. “La sottosegretaria Vicari non ha avuto il coraggio di schierarsi con le famiglie, e si è presentata in aula con delle riformulazioni tanto fumose quanto incerte, cancellando la moratoria che tutti avevamo chiesto – conclude la Ricciatti –. In assenza di coraggio, si è preferito rinviare ad altra seduta. Peccato che nel frattempo continuano ad arrivare maxi bollette. Qualcuno direbbe: e io pago!”.
Twitter: @Antonio_Pitoni