Da icona della sinistra a idolo dei ragazzi di Atreju. Giovanni Lindo Ferretti, lo storico cantante dei Cccp, poi Csi e Per Grazia Ricevuta, non si sente in colpa per aver fatto ‘tabula rasa’, per la sua conversione al centrodestra e al cattolicesimo. “Anzi, mi sento in debito con tanta gente che oggi è qui ed è stata costretta a vedere i miei concerti alla festa dell’Unità”, risponde il cantautore. Un cambio di linea che molti fan ancora non gli perdonano. “Non mi faccio influenzare da queste menate, non mi interessano, il pubblico può essere intelligente e apprezzare una persona anche se le idee non combaciano”, spiega a margine dei dibattiti della festa organizzata da Fratelli d’Italia a Roma. Sull’immigrazione condivide le parole di Giorgia Meloni: “C’è un diritto dell’umanità a vivere in pace nella sua terra, ma lo straniero è straniero, uno Stato che non protegge i confini e non pensa ai suoi compatrioti non è uno Stato, mi fanno molta impressione le persone che mettono i propri cari all’ospizio per dedicarsi ai poveri del terzo mondo”. E poi aggiunge: “Non condivido la linea del governo sul tema, purtroppo il centrodestra per adesso non parla con voce univoca”. Ferretti infatti spera in una coalizione unita per votarla alle prossime elezione: “Sono lontano dalla sinistra da tanto tempo, stimo la Meloni, uno dei pochi politici che apprezzo, la vedrei leader, mentre Salvini ha dei pregi ma anche dei difetti. Berlusconi? Ci sono problemi anche di carattere estetico, c’ha un’età, se ne deve fare una ragione, è fuori tempo, ho simpatia umana per lui, però da un punto di vista politico ha un sacco di problemi”