La musica rock pare essere morta e sepolta. Il futuro ad essa collegato è da ricercare… nel passato. Giovani e meno giovani attingano dunque a quel calderone infinito, poiché dal presente, tra format televisivi, cover e tribute band, non scaturisce nulla di buono. Ne consegue che il carrozzone musicale connesso “all’antico verbo” stia lentamente – o se preferite velocemente – perdendo pezzi. A cominciare dai luoghi in cui la musica viene celebrata. In Italia i locali chiudono, quelli che ancora oggi riescono a mantenere un certo standard scendono inesorabilmente a compromessi, azzerando la propria storia in favore di una sopravvivenza solamente fittizia.
Eppure… sotto la cenere qualcosa arde, esistono luoghi, dove il tempo pare essersi fermato; locali in grado di mantenere – nonostante tutto – inalterate le proprie certezze. Andiamo quindi alla ricerca di queste piccole realtà, nella speranza di riuscire a contribuire alla loro sopravvivenza, ponendoli semplicemente all’attenzione di chi capita tra queste pagine e di chi, ancor di più, continua a credere che la musica rock possa continuare ad esistere.
“Il viaggio” comincia da Modena e più precisamente dall’Off.
Abbiamo incontrato il responsabile, Valerio Gilioli. Sentite cosa ci ha detto.
Ciao Valerio, in pillole proviamo a dare qualche riferimento del locale che gestisci.
L’Off lo gestisco insieme a Filippo Stanzani, Presidente dell’associazione Culturale Stoff, ed è un piccolo rock club: tanti concerti e serate divertenti a prezzi giusti, niente di più niente di meno.
Qual è la cifra stilistica che caratterizza la programmazione?
La programmazione è molto varia, mi piace proporre concerti anche molto diversi tra loro, anche se il rock la fa da padrone. Unica imposizione che mi sono dato è prediligere i gruppi italiani, perchè sono bravi e perché hanno bisogno, in un momento come questo di essere sostenuti.
Pensi davvero che sia credibile il rock cantato in italiano?
Certo, è solo più difficile! Se riuscissimo a cogliere i testi in inglese con la stessa profondità con cui ci approcciamo ai testi italiani rimarremmo spesso delusi.
Non mi convinci. La lingua italiana sta al rock’n’roll come il Ketchup sta alla pizza!
Dai, non scherziamo, i gruppi rock nostrani sono bravi ma hanno a che fare con una lingua più ostica e complessa, capace però di emozionare e creare suggestioni impossibili a molte altre lingue; ci riescono in pochi ma quando succede l’emozione è enorme!
A questo punto fammi un esempio…
Mi vien in mente Paolo Benvegnù, lui è un chiaro esempio di scrittore virtuoso. Ma l’italiano può essere usato anche e solo come fosse un suono. Penso a Verdena, i cui testi a volte risultano essere privi di senso, nonostante ciò, creano suggestioni e si incastrano nel loro suono perfettamente.
Torniamo al locale. Con orgoglio le pareti mostrano gruppi capitati a suonare in tempi non sospetti, quando ancora la celebrità per loro poteva essere soltanto un miraggio…
Siamo orgogliosi di quei manifesti, e aver ospitato i primi concerti di quelli che ora sono la nuova generazione di artisti affermati. Potrei parlare per ore di aneddoti, mi vengono in mente I Ministri, freschi del primo Ep, la settimana del live previsto al locale, vanno in copertina su Rolling Stones; abbiamo pensato fosse un gran colpo di fortuna e invece furono nemmeno 50 i paganti al concerto…
Considerando il successo che hanno ottenuto in seguito, quella copertina deve aver loro portato fortuna!
Posso dirti che da allora, ancora oggi ci chiedono di riportarli all’Off ma la nostra politica è prevalentemente incentrata sul prendere le band un attimo prima che esplodano. Poi, esistono le eccezioni; mi vengono in mente i Marlene Kuntz che proprio la passata stagione, hanno suonato qui
Fare mattina insieme ai gruppi che non vogliono andare a letto…
Quante potrei raccontartene…nottate intere passate a chiacchierare con questi ragazzi pieni di talento. Me ne vengono in mente diversi, come Dente, gli Offlaga, i Calibro35, Le Luci della Centrale Elettrica, Brunori…ma è difficile citarli tutti, sono tanti.
Parlaci ora delle strategie utilizzate per non scivolare dentro l’appiattimento che sembra regolare la moltitudine dei locali italiani
Navighiamo a vista, come tutti cerchiamo di consolidare le serate di maggior gradimento ma da quest’anno siamo molto concentrati su quelle nuove, più legate al mondo del rock elettronico e le diverse contaminazioni. Abbiamo grandi aspettative.
Una certa familiarità vi definisce: band, baristi, clienti, dj… tutti uniti indissolubilmente…
Con i ragazzi che lavorano c’è un rapporto di grande fiducia, ovviamente ci sono momenti più difficili ma fino ad ora siamo stati bravi a superarli. Con gli artisti ci piace dimostrare la tipica accoglienza emiliana, mentre con i dj esiste un rapporto di amicizia che si protrae da diversi anni.
La nuova stagione è alle porte. Che cosa dobbiamo aspettarci?
Arrivando da un’estate entusiasmante abbiamo avuto la possibilità di dare una sistemata al locale con qualche ritocco e soprattutto investendo in materiale per migliorare i live.
Proprio sui live ti volevo! Spara qualche nome!
I live rispetto agli altri anni aumenteranno: Rich Robinson del The Black Crowes, I Monaci del Surf, Bugo, Immanuel Casto ( che ne locale produrrà il tour) Don Turbolento, gli Zu ma torneranno a trovarci i Calibro 35 e altri ancora in via di definizione.
Vale? Fuori le nove dell’Off!
Eccole!
9 canzoni 9 … dell’Off
Lato A
Vecchi Difetti • Marta Sui Tubi
Buon Appetito • Dente
Diritto al Tetto • Ministri
Nel Giro Giusto • Bugo
Lato B
Eurocrime • Calibro 35
Teresa • Teatro Degli Orrori
Ape Regina • Marlene Kuntz
Guardia 82 • Brunori Sas
Giorni Vacanzieri • Ex- Otago