Bisogna assolutamente vietare, a chi è di pelle scura, di passeggiare in strada dopo il tramonto. Metterebbe in seria difficoltà gli automobilisti, sarebbe poco visibile e quindi pericoloso per la circolazione e soprattutto per se stesso.
Vanno vietati i tappeti persiani, potrebbe capitare, ed è già successo, di inciamparci mettendo in serio pericolo la vita all’interno delle abitazioni. Meglio la moquette.
Non possiamo consentire la diffusione di spacci di kebab. Per essere affettato necessita di coltello affilato che, in mano a non italiani, potrebbe diventare arma per offendere, mentre couscous e polpette sono ammessi.
Le panchine sono vietate a cittadini extracomunitari, soprattutto se giunti in Italia a piedi o sul gommone. Hanno fatto così tanto per perdere peso, che sarebbe assurdo per loro riprendere ora abitudini sbagliate.
Da oggi in poi potrà avere contratti in nero solo chi è nero di pelle. Per tutti gli altri, saranno previsti contratti personalizzati: gialli per cinesi, rosa per polacchi romeni e russi, rossi per peruviani, e stiamo pensando a contratti beige per filippini.
Vietato pregare inginocchiandosi in terra. Studi medici recenti provano che questa pratica nuoce gravemente alle articolazioni del ginocchio. Stesso discorso per chi fa elemosina, che costringe a posizioni dannose per la spina dorsale.
Stiamo valutando il ritorno ai numeri romani, forse meno pratici, ma di sicura provenienza nazionale ed eleganti. Dobbiamo anche prepararci a una società che cambia, quindi iniziare a pensare di accettare e introdurre nel nostro paese usanze e costumi di chi viene da noi per lavorare. Dovremo metterli in condizione di trovare da noi, le stesse leggi che hanno lasciato a casa. Per tutti i musulmani arrestati per furto, come alternativa al carcere, il taglio della mano destra. Per finire, per gli zingari presenti sul nostro territorio, finalmente, la possibilità di recuperare le proprie millenarie tradizioni: spostarsi con le proprie roulotte sul territorio liberamente sempre! Potranno finalmente muoversi in direzione delle nostre frontiere e vedere il resto del mondo. Prima di lasciare l’Italia, verrà loro consegnato un visto di non ritorno.
Insomma, un paese che deve e vuole cambiare, che pensa ai nuovi cittadini, che vuole farli sentire a casa loro, anche se stanno a casa nostra.