Da oggi asportare i tatuaggi dal corpo di un amico o un parente morto si può. Il nuovo macabro servizio di rimozione della pelle arriva dagli Stati Uniti. La Save My Ink, che ha sede a Cleveland in Ohio, offre da circa un mese un servizio tutto compreso dal momento del decesso alle successive 48/72 ore, prima che le cellule del defunto si decompongano. La pelle viene infatti sottoposta a un processo chimico ed enzimatico per modificare permanentemente la struttura chimica del tessuto e impedirgli la decomposizione. Sulla pagina web di Save My Ink l’offerta viene spiegata con tatto ed eleganza. La scelta dell’asportazione del tattoo permette ad appassionati di tatuaggio di lasciare in eredità una parte reale di se stessi “proprio come una casa, un anello di matrimonio o qualsiasi altro bene caro”.
Charles Hamm, 60 anni, fondatore di Save My Ink e membro dell’Associazione Nazionale per la Conservazione della “Skin Art”, ha spiegato al DailyMail di aver istituito l’associazione dopo aver pensato per un attimo a quanto tempo e denaro aveva messo nei suoi tatuaggi. “Con questa iniziativa spero di rendermi utile agli appassionati di tatuaggio in tutto il mondo”, ha dichiarato Hamm, che fino a poco tempo fa ha lavorato come consulente finanziario. “Ho più di 150 ore di lavoro di tatuaggio su di me, e ho coperto quasi tutta la parte superiore del mio corpo, escluso il collo e il viso. Solo la mia schiena è un investimento da 10.000 dollari. Nessuno farebbe mai bruciare un Picasso o una qualsiasi opera d’arte in cui si è investito e per cui si aveva una passione, no? Il vostro tatuaggio è anche un’opera d’arte con una storia unica, pur se su una tela diversa. Avevo anche letto un articolo in cui Johnny Depp dichiarava la sua intenzione di voler conservare i propri tatuaggi. E’ da qui che mi sono ispirato per far nascere Save My Ink”.
Il processo unico di asportazione è disponibile solo per i membri dell’associazione che devono pagare una quota di iscrizione di 115 dollari e tasse annuali di 60 dollari prima di registrare la conservazione. Dopo la morte del soggetto iscritto i parenti hanno 18 ore per informare Save My Ink che a sua volta spedisce un kit di rimozione con precise istruzioni alla camera ardente. Il tatuaggio viene rimosso entro 60 ore dall’imbalsamatore e rispedito a Save My Ink che nuovamente lo lavora e conserva fino a quando, entro tre/sei mesi il lembo di pelle tatuata appiccicata su un pezzo di tela incorniciata torna alla famiglia dello scomparso.
Solo persone viventi possono scegliere di avere i loro tatuaggi rimossi dopo la morte. L’associazione, inoltre, si rifiuta di rimuovere la pelle dal viso o dai genitali dei defunti. Finora il servizio, che è stato lanciato ufficialmente in America lo scorso mese, ha conservato con successo 21 tatuaggi, con il 100% di precisione nel processo di asportazione. “I miei tatuaggi definiscono chi sono e dimostrano il mio amore per la mia famiglia e l’arte – conclude Hamm – Il gorilla sul petto mi rappresenta mentre proteggo mia moglie, quindi una volta morto sarà donato a lei. Mio nipote riceverà quello a forma di lucertola che ha progettato e i miei figli ne hanno alcuni già registratti che non voglio svelare prima di morire”. Infine, un’unica precisazione prima di tornare al lavoro: “Mentre noi portiamo il beneficio della conservazione del tatuaggio negli Stati Uniti, speriamo di espanderci a livello mondiale”.