Durante il Palio di Asti un cavallo si infortuna e, la sera stessa, viene soppresso. Ma, come racconta Repubblica, la notizia viene tenuta segreta per quasi una settimana.
I fatti risalgono a Domenica 20 settembre quando Doctor Cini, il cavallo del rione San Secondo cavalcato da Dino Pes, si azzoppa sbattendo contro le pareti imbottite dell’anello di piazza Alfieri. Ha una frattura scomposta e viene trasferito alla clinica veterinaria dell’Università, a Grugliasco, nel Torinese. Secondo i medici non sarebbe tornato a camminare in modo normale e così, d’accordo con i proprietari, Doctor Cini viene addormentato e soppresso poche ore dopo.
Il decesso viene però smentito e la notizia non trova conferme ufficiali, tra le proteste della Lega Antivivisezione, che da giorni chiede di far luce sulla vicenda. A dare l’allarme è stata Nadia Zurlo, che guida la sezione Equidi della Lav, che poche ore dopo l’incidente ha chiesto notizie dell’animale agli organizzatori del Palio e ai servizi sanitari: “Abbiamo cercato telefonicamente di avere informazioni dal servizio Veterinario della Asl di Asti ma non ci hanno saputo rispondere. Non è una novità che si cerchi di minimizzare o di nascondere gli infortuni dei cavalli, e magari la loro soppressione fuori dalla pista, al riparo da occhi indiscreti”.
Mercoledì la Zurlo ha scritto su Facebook: “Stamattina è uscito un trafiletto su La Stampa secondo il quale il cavallo fratturato durante la finale del palio di Asti è stato operato e sta bene… Vedremo se corrisponde al vero”.
Oggi, 26 settembre, la notizia della soppressione è diventata ufficiale. “Ho una sola parola: vergognatevi” – ha scritto la Zurlo in un post – “Forza contradaioli, scrivetemi ancora ‘sta benissimo, grazie!’. Comune, Asl, veterinari vari, assessori e pinchi pallini, rispondetemi ancora che non sapete”. Doctor Cini è il quattordicesimo cavallo che muore al Palio d’Asti, dopo Mamuthones che nel 2013 si era rotto la spina dorsale.