E’ stato sospeso il comandante dell’esercito israeliano che venerdì ha aggredito due fotografi dell’Afp a Beit Furik, in Cisgiordania, distruggendo e sequestrando le loro attrezzature.

Il portavoce militare che ha annunciato la decisione, ha detto che la violenza nei confronti dell’italiano Andrea Berardi e del palestinese Abbas Momani è stato “un episodio atipico” e che il comandante ha “disatteso le aspettative. E’ stato un episodio grave – ha concluso – dal punto di vista dei valori e della disciplina, l’indagine prosegue”

Sabato l’Associazione della stampa estera in Israele e nei Territori, la Fpa, aveva accolto con favore l’apertura di una indagine sull’incidente da parte dell’esercito israeliano ma aveva anche espresso la preoccupazione che “se non fosse stato ripreso da una telecamera, non avrebbe avuto seguito”.

“Troppo di frequente – ha detto la Fpa – unità dell’esercito agiscono con impunità ed in apparente deroga dagli ordini, in contraddizione con gli alti livelli morali ai quali l’esercito israeliano afferma di aderire”. In passato sono stati fatti degli appelli ai vertici militari ma, secondo l’associazione, sono rimasti inascoltati. “E’ ora – ha concluso la Fpa – che l’esercito rispetti la libertà di stampa e mostri di avere controllo sui militari dislocati sul terreno”.

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