“Non sono antitedesco ma il potere della Germania tende a diventare sempre più arrogante“, a parlare è Romano Prodi, ospite a In mezz’ora di Lucia Annunziata, e punta il dito dritto sulla cancelliera: “Angela Merkel è ancora forte in Germania, ma c’è una crisi di sistema. Quando arrivi a un livello di sicurezza, chiamiamola anche di arroganza, così forte, i freni inibitori sono a rischio. In Germania non c’è contraddittorio, c’è un sistema molto compatto”. In Germania lo scandalo Volkswagen ha fatto uscire allo scoperto “una crisi di un sistema”. “Non a caso le irregolarità legate alla Volkswagen sono state scoperte da un’autorità americana, non da una struttura europea”.

VOLKSWAGEN – L’ex premier poi continua sulla situazione della Germania, anche alla luce dello scandalo Volkswagen: “Noi abbiamo 1 miliardo e mezzo di commesse del gruppo Volkswagen, ma il gruppo non finisce mica. Io vedo certamente un danno per alcuni fornitori, ma non un danno così grave”. Poi entra nel dettaglio sottolineando: “Il discorso è diverso perchè tutto questo si inserisce su delle difficoltà del settore e se anche l’Europa entra in difficoltà può esserci una diminuzione della crescita. Ma non vediamolo come il problema dominante”.

IMMIGRAZIONE – E’ sull’immigrazione il giudizio più pesante: “Sono anni che arrivavano profughi dalla Libia e il problema era solo italiano, poi arrivano nell’Est Europa e il problema diventa europeo”. E, sull’Est che vira sempre più verso posizione nazionalistiche: “Mi preoccupa un po’ la Polonia, ma il nazionalismo da Orban me l’aspettavo”, dicendo poi che l’allargamento dell’Unione a est è stata una scelta inevitabile, l’alternativa sarebbe stata sicuramente “avere tante ucraine alle porte dell’Europa”.

SIRIA – “La Siria è sempre stata una ‘figlia’ della Francia, Chirac era il papà, il confessore dei siriani. Un rapporto profondissimo. Il punto è che è ricominciato, ed era ora, il dialogo Usa-Russia contro l’Isis e la Francia non vuole stare dietro di questo gioco”. L’ex premier continua: “L’unico esercito che può contrastare l’Isis è l’esercito di Assad, amico di Putin ma non di Obama. Se il colloquio Usa-Russia va avanti il terrorismo va davvero in difficoltà – ha spiegato -. Rinforzano Assad, non hanno alternativa, sono gli unici scarponi che sono sul terreno. Il nemico comune è l’Isis”.

LAVORO –  Sul fronte interno la preoccupazione di Prodi è il lavoro “perché tutte le nuove tecnologie spingono per una crescita senza lavoro oppure con la creazione di alcune posizioni di altissimo profilo e altre di livello bassissimo, con l’espulsione di quello che c’è in mezzo. Ma dobbiamo spingere la crescita, e mi auguro che gli ultimi avvenimenti non la rallentino. Se questo processo prosegue allora può riprendere l’occupazione”. La fiducia in Italia “è migliorata, c’è stata una certa ripresa” e “abbiamo tanti fattori favorevoli come il petrolio basso e dollaro alto. Ma il lavoro è la mia grande preoccupazione”.

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