Il ministro delle Riforme alla festa di Scelta civica torna sulla mole delle proposte di modifica depositate dall'esponente leghista: "E' un questione di democrazia. Se da oggi tutti fossero precettati da mattina a sera senza mangiare né dormire impiegheremo 70 anni per votarle"
Ammette che ci sono “75 milioni di emendamenti da votare”, facendo riferimento a quelli depositati dal senatore della Lega Nord Roberto Calderoli. E “pur essendo molto ottimista” si dice “prudente sul voto”, perché “le prossime due settimane non saranno una passeggiata di salute”. Il ministro per le riforme istituzionali Maria Elena Boschi, parlando alla Festa di Scelta Civica – da dove il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha attaccato giornalisti e mondo dell’informazione – interviene sulla riforma del Senato, sulla quale il Pd e la sua minoranza dissidente hanno trovato un’intesa. La difende (“consentirà di decidere in modo più semplice”) e vista la valanga di proposte di modifica, si aspetta che Pietro Grasso trovi il mondo di uscire dall’impasse. “Credo che nel regolamento si potranno trovare tutte le soluzioni possibili e starà al presidente del Senato trovarle, valutare e decidere. Di fronte a una situazione inedita servono soluzioni inedite”.
Del resto, ha proseguito, “se ci sono problemi nuovi, e non era mai capitata una mole così di emendamenti, dovremo trovare soluzioni eccezionali. C’è un principio, non possiamo pensare che si blocchi il Parlamento, non è una questione del governo ma di democrazia. Se da oggi tutti fossero precettati da mattina a sera senza mangiare né dormire impiegheremo 70 anni per votare gli emendamenti. Non è accettabile in una democrazia“. E ancora: “Dovremo trovare una soluzione e siccome l’intelligenza umana supera quella degli algoritmi, la soluzione la troviamo” e ha scherzato: “Noi siamo abbastanza Superman, ma ci sono anche dei tempi tecnici“.
Oltre alla riforma di Palazzo Madama, il ministro parla blinda l’Italicum, che definisce una “buona legge elettorale” perché “raggiunge l’obiettivo della stabilità di governo”, già “frutto di un accordo, un compromesso” trovato “dopo 10 mesi”. Per questo Boschi non ritiene che “sia serio rimettere in discussione” quanto votato “4 mesi fa” e invita a concentrarsi “sulle riforme costituzionali senza usare la legge elettorale come contrattazione sulle riforme, lo dico se qualcuno fosse tentanto a farlo”. Per quanto invece riguarda la legge sulle unioni civili, non garantisce che l’approvazione possa avvenire entro il 2015, nonostante quanto annunciato da Matteo Renzi. “L’ostruzionismo ha fatto slittare i tempi della riforma costituzionale”. E aggiunge: “Se riusciamo a rispettare la data del 13 ottobre per il voto sulla riforma del Senato – ha aggiunto il ministro Boschi – abbiamo due giorni per portare in aula la legge sulle unioni civili perché il 15 comincia la discussione sulla legge di stabilità”.