Il ministro dell'Interno in conferenza stampa: "Nel Paese non esistono cellule dello Stato islamico". Ma Usa, Regno Unito e Canada avvertono i connazionali: "Possibili nuovi attacchi". Ue: "Crimine terroristico". Familiari: "Rispettate il nostro dolore". Autopsia: "Colpito alle spalle da distanza ravvicinata"
Al momento il governo del Bangladesh esclude l’ipotesi che dietro l’omicidio di Cesare Tavella ci siano i miliziani dello Stato islamico che hanno rivendicato l’agguato avvenuto a Dacca. “Non abbiamo trovato prove di un collegamento dell’Isis con l’assassinio ieri a Dacca del cooperante italiano”, ha dichiarato il ministro dell’Interno Asaduzzaman Khan Kamal che nel corso di una conferenza stampa ha liquidato la pista che porta all’Isis, gruppo che “non esiste in Bangladesh”, nonostante – come hanno confermato fonti della nostra intelligence poche ore dopo l’omicidio – nel Paese ci sia una considerevole presenza islamista. Intanto dai primi risultati dell’autopsia – secondo BdNews24 – emerge che Tavella è stato ucciso con tre colpi d’arma da fuoco sparati da dietro e da distanza ravvicinata.
Ministro dell’Interno: “Per ora nessun legame tra omicidio e Isis”
“Stiamo svolgendo le indagini sull’uccisione. E fino ad ora gli organismi investigativi non hanno trovato alcun legame fra l’Isis e l’assassinio”, ha ribadito Asaduzzaman Khan Kamal sottolineando che tutte le volte che “qualcuno ha cercato di avviare un reclutamento per questo gruppo militante è stato arrestato”. Per individuare il movente dell’omicidio sono al lavoro quattro diversi gruppi di investigatori. Il ministro dalle colonne del quotidiano Samakal ha comunque ammesso che si tratta di “un assassinio apparentemente pianificato” e non esclude l’ipotesi che potrebbe trattarsi di “un piano per destabilizzare il paese”. Riguardo poi ai timori dell’Australia che sta valutando se annullare un tour della propria squadra di cricket, il ministro ha risposto che “l’Australia non ha ragioni per annullare il tour perché siamo di fronte ad un incidente isolato“.
Usa, Regno Unito e Canada ai connazionali: “Limitate spostamenti, rischio nuovi attacchi”
Nonostante il governo si sforzi a dare rassicurazioni, Stati Uniti, Regno Unito e Canada hanno invitato i propri cittadini e diplomatici nel Paese a limitare gli spostamenti, citando informazioni “attendibili” secondo cui altri occidentali potrebbero trasformarsi in potenziali obiettivi. L’ambasciata Usa ha informato il proprio corpo diplomatico su possibili attentati contro strutture, cittadini e interessi americani. Il Regno Unito ha comunicato ai funzionari dell’ambasciata di stare lontano dai luoghi frequentati da stranieri. E li ha avvertiti che “nel mese di settembre” potrebbero essere pianificati altri attacchi.
Ue: “Omicidio è stato crimine terroristico”
L’ambasciatore dell’Unione europea in Bangladesh, Pierre Mataudon, ha condannato duramente l’assassinio di Tavella definendolo un “crimine terroristico” e chiedendo alle autorità bengalesi di “svolgere efficaci indagini su questa aggressione selvaggia che portino i suoi autori davanti alla giustizia”. Mayaudon si è detto “costernato” per “l’assassinio selvaggio” rivendicato dall’Isis ed ha presentato, a nome di tutta la delegazione, le più sentite condoglianze ai famigliari del cooperante.
Autopsia: “Colpito alla schiena da distanza ravvicinata, forse con un revolver”
Intanto emergono i primi particolari dall’autopsia eseguita sul corpo di Tavella. “Uno dei proiettili – ha precisato il medico legale Qazi Abu Shama – ha colpito la mano sinistra perforandola. E’ stato colpito poi due volte alla schiena. Uno dei proiettili è uscito attraverso il petto e l’altro è rimasto nel corpo”. Parlando nell’obitorio del Medical College and Hospital di Dacca, il dottor Shama ha quindi aggiunto che durante l’autopsia “è stato possibile rimuovere il terzo proiettile che si era fermato nel corpo di Tavella”. “E’ stato colpito da molto vicino – ha precisato – e sembra che i proiettili siano stati sparati da un revolver“. Uno dei testimoni dell’omicidio, il meccanico Mohammad Joynal, ha detto di avere visto tre persone fuggire su una moto, di cui una impugnava un’arma.
Familiari del cooperante: “Lasciateci nel nostro dolore”
I genitori di Cesare Tavella hanno appeso un cartello al cancello della loro casa nelle campagne di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna: “Desideriamo comunicare che la famiglia non ha alcuna informazione aggiuntiva rispetto a quanto già comunicato dalle autorità competenti. Siamo certi che si comprenderà che non desideriamo essere disturbati e chiediamo a tutti gli organi di informazione di lasciarci vivere il nostro dolore nell’intimità della famiglia, grazie”.