Salice biano appena piantato dai ragazzi di Latina

Sale la febbre dell’orto. Ogni giorno di più. Ogni anno di più. Molte le persone che dedicano parte del loro tempo alla cura di un orto, piccolo o grande che sia, personale o collettivo, in balcone o nel giardino di casa. E questo nonostante il territorio venga continuamente “saccheggiato” per costruire case, anche dove non servono, e strutture pubbliche, che quasi sempre servono, ma mai con un progetto mirato e definito.

I dati dell’anno scorso rivelano che si è arrivati al record di 3,3 milioni di metri quadri solo di orti pubblici dentro le città. Nel 2011 erano appena 1,1 milioni di metri quadri.

Io stessa che ormai curo, insieme a mio marito, il nostro piccolo orto cittadino, continuo a fare proseliti e appassionati orticoli. Basta poco. E’ sufficiente regalare un pomodoro che ha tutto un altro gusto o far gustare come contorno una croccante insalata, che si comincia subito a fare spazio nei vasi e nei giardini, cominciando da piccole produzioni. Ma la voglia di fare sale e….ci si allarga sempre un pò di più.

Durante la guerra per problemi di sopravvivenza nascevano gli orti ovunque. Dentro e fuori le città. Ora i tempi sono cambiati, e sì, complice anche la crisi, ma non è detto, sono sempre di più quelli che scelgono la garanzia di poter mangiare cibo sano. E per chi ha poco spazio e ha già sacrificato gerani e rose del proprio balcone a favore di piselli e fagiolini, sappia che molte sono anche le innovazioni del mercato, con orti verticali e portatili, da appendere alla parete della cucina. O tante altre idee con materiali da riciclo.

A Roma c’è un vero boom di hobby farmers. Gli orti pubblici nell’ultimo anno sono aumentati del 50 per cento e nonostante il Comune non si interessi affatto del problema. La Pubblica amministrazione latita un pò dappertutto, ma questo non limita affatto l’iniziativa personale e privata di molti cittadini.

All’allargarsi del fai da te orticolo, si allargano anche le iniziative pubbliche a supporto di quella che in breve tempo è diventata per molti un sano passatempo. In questi giorni per il terzo anno consecutivo torna in tutte le città italiane “Orti in festa“, la campagna di Legambiente dedicata all’orticoltura e al verde urbano. Si inizia venerdì 2 e sabato 3 con le scuole e si conclude domenica 4 con i cittadini e le aziende. Molti già i plessi scolastici che possiedono un orto, con lezioni all’aperto. In questa edizione Legambiente si propone con loro di utilizzare e riciclare i materiali di scarto e diffondere nei vari territori le specie locali.

Per le famiglie nella giornata di domenica ci saranno visite guidate, attività di laboratorio sull’agricoltura sostenibile e di autoproduzione domestica, visite ad aziende agricole locali e le ormai immancabili azioni di guerrilla gardening rivolte in particolare al recupero di aree abbandonate. Se non ci fossero loro….con le loro “bombe” di fiori e tanta voglia di bonificare aree degradate, il territorio sarebbe certamente un pò più triste.

A Latina ieri un gruppo di ragazzi della guerrilla gerdening e aderente a Libero Orto, ha interrato nel Parco San Marco, area pubblica da loro bonificata da siringhe e rifiuti vari, e ben tenuta, una quindicina di alberi. Molti da frutta. Con quelli di ieri le specie messe a dimora in quel luogo salgono a più di cento. Appena ci sarà un pò di ombra, dicono, verrà impiantato anche un grande orto pubblico. Bravi ragazzi.
Questo il programma di Legambiente.

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