Nunzia De Girolamo nel gennaio del 2014, qualche settimana dopo la pubblicazione dell’inchiesta del Fatto basata sulle parole pronunciate durante una riunione – registrata a sua insaputa dal manager della Asl di Benevento Felice Pisapia – è stata costretta a dimettersi. Allora non era noto nemmeno che fosse indagata. L’ex ministro per quelle parole su appalti, nomine e gare ha già pagato con le dimissioni, l’inchiesta penale e l’isolamento nel Ncd che probabilmente l’ha indotta a tornare in Forza Italia, saltando sul carro del perdente pochi giorni fa.
Se oggi pubblichiamo la parte inedita di quelle conversazioni non è tanto per illuminare le azioni passate della De Girolamo quanto quelle future della maggioranza renziana. La legge bavaglio prevista nella legge delega approvata dalla Camera vorrebbe impedire la pubblicazioni di audio e atti come quelli che oggi proponiamo ai lettori. L’emendamento firmato dal Pd Walter Verini ha escluso il carcere per l’uso giornalistico o giudiziario delle registrazioni a tradimento. Non è questo però l’unico divieto in gestazione per i giornalisti.
Con tutta probabilità nella nuova legge sarà introdotto il divieto di pubblicare tutte le registrazioni, intercettazioni e gli atti considerati non rilevanti dal punto di vista penale dai magistrati. Secondo l’impostazione condivisa dai capi di tre grandi procure, Giuseppe Pignatone (Roma), Edmondo Bruti Liberati (Milano) e Franco Lo Voi (Palermo), i giornalisti potranno pubblicare solo il materiale riversato dal gip nell’ordinanza di arresto. Il resto rimarrà conoscibile ai giornalisti tramite le loro fonti lecite (investigatori, magistrati e avvocati) ma dovrà restare coperto da una coltre di mistero per il pubblico.
La registrazione di Nunzia De Girolamo, nella parte pubblicata oggi dal Fatto, non è stata riversata nelle informative della Guardia di Finanza e negli atti di pm e gip dunque resterebbe coperta dal segreto. L’ex ministro peraltro si è portata avanti con il lavoro e ha chiesto al giudice di distruggere subito l’audio in ogni caso, la decisione è attesa per ottobre.
Per dimostrare quali saranno le conseguenze nefaste delle riforme del governo, il Fatto Quotidiano pubblica a partire da oggi una serie di trascrizioni di conversazioni e atti (di questa e di altre inchieste) che dopo l’entrata in vigore della nuova legge non saranno più pubblicabili e dunque resteranno sconosciute all’opinione pubblica.
I politici sostengono che il loro obiettivo non sia quello di tutelare i loro traffici, ma solo la privacy delle conversazioni delle persone comuni. Leggendo i testi delle conversazioni che rischiano di essere segretate per sempre dal legislatore, i lettori si potranno fare un’idea da soli.
il Fatto Quotidiano 30 settembre 2015
“SPOSTARE LE AMBULANZE?” “CI COSTA 3MILA VOTI”
Saut è l’acronimo di Servizi di Assistenza ed Urgenza Territoriale. Sono presidi sanitari aperti al pubblico h24 con la presenza obbligatoria di medici pronti a entrare in azione con l’ambulanza in caso di chiamata al 118, insieme agli infermieri e agli autisti soccorritori. Una oculata sistemazione dei Saut su un vasto territorio può risultare decisiva per salvare vite umane che si giocano sul filo dei minuti che intercorrono tra la telefonata e l’intervento. Nunzia De Girolamo e i sodali ai vertici dell’Asl di Benevento sono consapevoli che mantenere due Saut nella sola Benevento è un’anomalia (“ma che cazzo ci fanno due Saut a Benevento” esclama uno di loro). Il servizio andrebbe organizzato meglio, forse ci vorrebbero più ambulanze in provincia, ma se si sposta un Saut nel Fortore, dice un manager Asl, “perdiamo 3000 voti a Benevento e a Foiano, pure se facciamo l’en plein, ne prendiamo 300”. Tanto che l’ex ministra Ncd recentemente tornata in Forza Italia aggiunge: “Il cazzo di guaio è che io e Michele (Michele Rossi, il manager dell’Asl nominato su input della deputata) siamo beneventani”. E Rossi: “Ci attaccherebbero in maniera clamorosa”. E che la politica c’entri in queste scelte lo proverebbe un altro passaggio, parole pronunciate da un altro manager: “Una volta mettemmo il Saut a Ginestra perché lo voleva Mastella…”. A questi discorsi si arriva qualche minuto dopo il racconto di una inquietante esperienza della De Girolamo, che si trova in ospedale a Benevento per ragioni personali e rimane disgustata da quel che vede coi propri occhi: “Questi cazzo di medici al Civile se ci finisci in mano sei morto! Cioè quello voleva… A quella la voleva fare con i ferri non sterili, ma come si può pensare ad una cosa del genere?”.
Le circostanze emergono dall’audio integrale inedito della conversazione del 30 luglio 2012 nel giardino della villa della famiglia De Girolamo, presenti Nunzia e i dirigenti Asl Michele Rossi, Gelsomino Ventucci e Felice Pisapia, quest’ultimo con un cellulare nascosto in tasca acceso a registrare tutto mentre, degustando un gelato offerto dalla padrona di casa, il gruppo discute di come ‘lottizzare’ nomine, presidi sanitari e gare d’appalto. Ilfattoquotidiano.it ve la pubblica in esclusiva, negli stralci non ancora resi pubblici dall’inchiesta della Procura di Benevento prossima alla conclusione. Mentre pende davanti al Gip un’istanza del legali della deputata che chiede la distruzione di quest’audio, e di tutte le conversazioni registrate da Pisapia in cui è presente la De Girolamo. Ecco i passaggi più rilevanti.
PISAPIA: Ci sono… Allora, a Benevento ci dovrebbe essere un SAUT che poi non so per quale misfatto, se ho capito bene, direttore correggimi, li abbiamo trasformati in due. Ok? Uno di questi dovrebbe…
VENTUCCI: Perché a Benevento, è vero che…
PISAPIA: ….diciamo andare a San Bartolomeo, però è difficile! (ride)
VENTUCCI: Se tu vedi il numero degli interventi in assoluto, Benevento ne fa 3000 e gli altri ne fanno -inc.-
DE GIROLAMO: Ah, sono codici rossi su e sono codici verdi qua.
VENTUCCI: Esatto.
DE GIROLAMO: Ho capito.
VENTUCCI: Io con te già ne…
DE GIROLAMO: Sì, mi ricordavo…
ROSSI: Giustamente approfondite.
(…)
ROSSI: Sì, ma se spostiamo il PSAUT di Benevento -inc.- E’ la cosa più logica.
VENTUCCI: Ma possiamo vedere -inc.-?
PISAPIA: Diciamo che succede una guerra.
ROSSI: Allora…
PISAPIA: Succedere una guerra e non so se poi siamo in grado di…
ROSSI: Dico… Dico che è la cosa più logica.
PISAPIA: Però è anche quella più pericolosa.
ROSSI: Siamo in grado di sostenere una reazione…
VENTUCCI: Possiamo prima…
ROSSI: …violentissima?
VENTUCCI: Possiamo prima…
PISAPIA: E quello è il problema…
VENTUCCI: …leggere i dati e dopo…
PISAPIA: No, ma io…
VENTUCCI: Io ti do ragione. No? Nel senso che la cosa…
VENTUCCI: -inc.-
PISAPIA: No, figurati, nessuno di noi, però la cosa più logica è quella di prendere il SAUT di Benevento, uno dei due e spostarlo.
ROSSI: Ma che cazzo ci fanno due SAUT a Benevento!
PISAPIA: Però tieni conto… No, però tieni conto…
VENTUCCI: Però vi voglio dire una cosa…
PISAPIA: …che non ci è riuscito nessuno, nel senso che non c’è riuscito De Stefano, non c’è riuscita la Galante (?), non c’è riuscito Di Giacomo….
VENTUCCI: Non l’hanno voluto fare per….
ROSSI: Ma ci hanno pensato?
PISAPIA: Come no!
(…)
PISAPIA: Sai che cosa? Portiamo… Allora: Ginestra, Foiano, come cacchio di chiama, San Bartolomeo…
ROSSI: Foiano viene penalizzata Feli’ eh!
PISAPIA: Eh. Allora, Foiano viene penalizzata…
DE GIROLAMO: Non fa niente.
PISAPIA: Però
DE GIROLAMO, se non ricordo male, chi se ne frega!
ROSSI: Non ce ne fotte! Perché non ce ne fotte!
VENTUCCI: Allora…
PISAPIA: San Bartolomeo, quando abbiamo aperto il PSAUT, i voti già arrivano, punto. Poi quello ti spetta e vai. A Benevento perdiamo i voti.
VENTUCCI: Posso…
DE GIROLAMO: Sì, infatti, non guadagniamo, dai!
PISAPIA: Quello è il problema.
VENTUCCI: Allora, posso dire una cosa da un punto di vista…
PISAPIA: Eh. No, no…
VENTUCCI: ….come direttore sanitario.
DE GIROLAMO: Non lo possiamo fare.
VENTUCCI: Poi -inc.-…
DE GIROLAMO: -inc.- a Benevento.
PISAPIA: Eh.
VENTUCCI: …direttore sanitario e politico. Allora, direttore sanitario… Come direttore sanitario…; perché lo voglio dire, poi dopo non dovete dire…
DE GIROLAMO: Dici ti serviranno (?) nel Fortore?
VENTUCCI: Allora, impoverire il Fortore dove…
DE GIROLAMO: E’ chiaro, è chiaro.
VENTUCCI: …dove… io dico una cosa: nemmeno tenere il SAUT a Foiano…
PISAPIA: Mh.
VENTUCCI: …che è baricentro, che è della zona, io vi dico questo: quando io stavo lì sopra…
DE GIROLAMO: E dove deve andare, secondo te?
VENTUCCI: Io dissi… Scusami, io dissi… Mettemmo il SAUT, perché Mastella lo voleva, a Ginestra.
PISAPIA: Mh.
VENTUCCI: Io dissi a… come si chiama quella di coso… Di Foiano?
DE GIROLAMO: Eh, la “matta”, dai.
VENTUCCI: No, no, il ragazzo, l’uomo, quello che ha fatto il Presidente del Consiglio Regionale. Lo conosco.
ROSSI: Casamassa.
PISAPIA: Eh, Casamassa.
VENTUCCI: Casamassa. Dissi: “Bru’, ma qua il posto dove più dovrebbe andare, da un punto di vista, è Foiano perché è quello baricentrico a tutta la…” e disse: “Non lo mettere proprio in mezzo perché altrimenti questi mi ammazzano perché dicono che io voglio anche questo SAUT a Foiano, quindi lascia perdere”.
PISAPIA: Eh.
VENTUCCI: Allora, per me andare a impoverire quella zona, dove potremmo prevedere pure solamente l’ambulanza… L’ambulanza non medicalizzata, cioè l’ambulanza con l’autista: l’ambulanza, l’autista e infermiere, senza medico. E lasciare, facendo un ragionamento completo… E a Benevento, casomai, lasciarci i medici, casomai lasciarci… Quello che vuoi…
PISAPIA: Mh.
VENTUCCI: …però il mezzo non lasciare… Perché una chiamata lì, da San Bartolomeo…
PISAPIA: A scendere, là… Eh, lo so…
VENTUCCI: -inc.- io ci sono stato in quella zona.
PISAPIA: Sono sette chilometri, ma sono sette chilometri che non sono lineari.
VENTUCCI: Allora, io avrei immaginato una cosa del genere, da un punto di vista tecnico.
DE GIROLAMO: Che è giusto.
VENTUCCI: Da un punto di vista politico, allora, cade tutto questo…
PISAPIA: Posso fare una domanda?
DE GIROLAMO: Non mi dire così, mi condizioni!
PISAPIA: Andare a prendere… posso fare una domanda.
VENTUCCI: L’ho detto prima, secondo me -inc.- le cose -inc.-. Non le cose…
PISAPIA: Prendiamo i sei medici, i dieci medici, quanti medici sono al SAUT di Benevento e li portiamo là, ci consente di mantenere questo baricentro.
ROSSI: Con i sei?
PISAPIA: Con i sei -inc.-…
ROSSI: Con i sei di Benevento sì.
PISAPIA: Eh, eh.
ROSSI: Li puoi portare perché…
PISAPIA: Poi… questo tecnicamente… Infatti tecnicamente nessuno dice di noi, credo, che…
DE GIROLAMO: Ineccepibili.
PISAPIA: …a Benevento ce ne sta un in più… Pure secondo me.
VENTUCCI: Poi c’è l’ambulanza dell’ospedale -inc.-…
PISAPIA: Allora, aspetta. Però, poi, politicamente a Benevento perdiamo 3000 voti…
VENTUCCI: Ci sta la Croce Rossa, ci sta -inc.-…
PISAPIA: …e a Foiano ne prendiamo 300, anche se facciamo l’enplein, no? Ne prendiamo 300. Quindi, cioè, diventa…
ROSSI: E’ una battaglia -inc.-…
VENTUCCI: Perciò ho detto, politicamente…
PISAPIA: Eh, politicamente…
VENTUCCI: DE GIROLAMO a te -inc.- quindi non… non…
DE GIROLAMO: Il fatto… Il cazzo di guaio è che io e ROSSI siamo pure tutti e due beneventani.
ROSSI: No, ci attaccherebbero in una maniera clamorosa, eh!
di Vincenzo Iurillo e Marco Lillo