Il Consiglio Mondiale della Fia ha annunciato il nuovo calendario provvisorio della prossima stagione: per la prima volta i GP raggiungeranno il numero record di 21, con l’esordio di Baku, Azerbaijan. Il circuito cittadino, della lunghezza di sei km, prevede curve molto dure e un continuo saliscendi, in un percorso che sfiorerà tutte le bellezze di uno dei più antichi e imponenti agglomerati urbani del Mar Caspio. Come molte altre piste della Formula Uno anche questa è stato disegnato dall’architetto Hermann Tilke. A Baku si dovrebbe correre il 19 giugno, ma non è detto vista la concomitanza con la Moto Gp a Le Mans. Questo però non è l’unico problema. Se la capitale dell’Azerbaijan si è dimostrata in grado di organizzare grandi eventi sportivi di successo, vedi la prima edizione dei Giochi Europei svoltasi a giugno, rimane la questione del mancato rispetto dei diritti umani e della inesistente libertà di stampa.
Non è certo un’eccezione Baku, dato che la Formula Uno organizza da anni, sotto lauto compenso dato che l’emiro paga alla holding controllata da Bernie Ecclestone circa 40 milioni l’anno per potere ospitare la gara, anche il GP del Bahrain, dove ogni protesta è repressa nel sangue e gli oppositori sono torturati. Ma la risposta di Ecclestone è sempre la medesima: “Noi vendiamo uno spettacolo, non ci occupiamo di politica. Non vogliamo e non possiamo essere coinvolti nei processi politici dei paesi che ospitano le gare”. Le multinazionali che investono nella pubblicità della Formula Uno e del circuito di Baku, invece, scelgono il silenzio. Il GP di Baku non è l’unica novità del calendario 2016, che prevede anche l’anticipo di due settimane della stagione con Melbourne fissato al 20 marzo. A Monza si correrà invece il 4 settembre, mentre la chiusura negli Emirati Arabi, altro paese dove i diritti umani sono quotidianamente calpestati, è il 27 novembre.
Tra i cambiamenti approvati dalla Fia anche i nuovi scarichi del motore che renderanno le vetture più rumorose, sperando così di aumentare il coinvolgimento dello spettatore televisivo. Ma le novità non sono finte. Renault, che dopo la decisione di non fornire motori alla Red Bull sembrava destinata ad abbandonare il circus, ha invece deciso di acquistare la maggioranza delle azioni della scuderia Lotus, sommersa dai debiti. Per la casa automobilistica francese quindi, più che un addio si prospetta un 2016 da protagonista in Formula Uno. Sempre in tema di motori, la Manor ha annunciato l’addio alla Ferrari, e il prossimo anno correrà con i propulsori Mercedes, e lo stesso potrebbe fare la Toro Rosso scegliendo la Honda. La prossima stagione la casa di Maranello fornirà invece i motori alla Haas, nuova scuderia statunitense al debutto nel 2016 che ha ingaggiato come pilota il 29enne Roman Grosjean, che alla luce di questo annuncio molti danno già come il sostituto di Raikkonen alla Ferrari.