Simone Pietro Barbone, 27 anni, a Dublino ha lavorato per una multinazionale. Poi la svolta: “Non volevo più essere un dipendente, volevo creare un progetto mio”. E così decide di rientrare, aprire un blog e reinventarsi come consulente
A soli 27 anni Simone Pietro Barbone ha già parecchie storie da raccontare. Nato a Foggia e trapiantato a Montechiaro (Brescia) dai dieci anni, dopo una triennale in economia e un lavoro nel marketing è partito per l’Irlanda. Destinazione Dublino, dove lo aspettava un impiego in una multinazionale. “Dopo aver fatto un po’ di colloqui ho trovato un’occupazione nell’advertising online – racconta a ilfattoquotidiano.it -, è stata un’esperienza fondamentale per la mia crescita”.
Con uno stipendio di oltre duemila euro, Simone arrivava senza problemi a fine mese, facendo un lavoro che lo appassionava. Eppure c’era ancora un sogno da realizzare: “Non volevo più essere un dipendente, volevo creare un progetto mio”, racconta. Così, poco più di un anno fa, nasce il blog Lavora Con Noi Italia, in cui parla di come fare carriera: “Dopo aver trovato lavoro a Dublino molti conoscenti mi chiedevano aiuto per scrivere il curriculum o per aggiornare il profilo LinkedIn – ricorda -, all’inizio era un gioco, poi ho deciso di fare sul serio”. Simone lascia la multinazionale e punta tutto sulla sua nuova attività: “I primi mesi sono rimasto in Irlanda, poi la nostalgia del nostro Paese mi ha riportato qui”.
Lasciare un lavoro avviato per una strada tutta in salita: quanto coraggio ci vuole? “Non è stata una scelta facile perché sapevo che non avrei guadagnato più come prima – ammette -, ma ora il blog è in crescita e per arrotondare svolgo anche attività di consulenza come libero professionista”.
Oggi il sito viaggia sulle 4mila visite al giorno, mentre ogni mese viene raggiunto da circa 60mila utenti unici. Un lavoro a tempo pieno per Simone, anche se a lui non piace chiamarlo così: “Più che una professione per me la figura del blogger è uno stile di lavoro e di vita”, ammette. Da una parte c’è chi decide di farlo a livello amatoriale, dall’altra c’è chi lo trasforma in un’attività redditizia: “Nel secondo caso i blogger sono anche consulenti che usano il web come una vetrina per pubblicizzare la loro attività”, spiega.
Lavoro o meno, Simone è impegnato almeno otto ore al giorno, spesso anche nel weekend: “Ma non mi lamento, perché la cosa che mi piace di più è che posso lavorare ovunque mi trovi – racconta -, così continuo a coltivare la mia passione per i viaggi”.
A dispetto delle apparenze Dublino gli è rimasta nel cuore: “L’atmosfera irlandese è particolare e socievole – ricorda – un melting pot di culture”. Anche le aziende accolgono benissimo giovani e adulti che hanno voglia di darsi da fare: “Ogni giorno ti trovi a lavorare al fianco persone che vengono da ogni parte del mondo, dal Sud America all’Asia”.
Nessun rimpianto però: “Lì l’estate non esiste e il cibo è pessimo – ammette -, per uno nato in Puglia come me era una bel problema”. E poi dal blog cominciano ad arrivare le prime soddisfazioni: “Gli utenti mi scrivono spesso per ringraziarmi per i consigli e le informazioni che gli fornisco – racconta -, e io mi rendo conto di fare un buon servizio supportandoli nella ricerca del lavoro”. Per questo ai giovani come lui consiglia di non scoraggiarsi: “Vedete la crisi come un’opportunità per trovare la vostra strada – consiglia -, l’importante è specializzarsi e trovare un settore in cui mettere a frutto le proprie conoscenze”. Magari proprio attraverso un blog: “Se non c’è la possibilità di trovare un lavoro come dipendente, allora perché non offrire le proprie competenze come libero professionista?”.