La denuncia presentata alle autorità italiane e alla Commissione Europea nasce dal rapporto “Unhappy Meal”, realizzato da una coalizione di sindacati americani e europei. La somma non pagata all'erario è stimata in 74,7 milioni di euro
Codacons, Cittadinanzattiva e Movimento Difesa del Cittadino hanno presentato un esposto contro McDonald’s per presunta violazione delle norme fiscali e tributarie italiane. Nella denuncia delle associazioni dei consumatori si chiede alle autorità italiane e alla Commissione Europea di indagare su una possibile elusione fiscale, realizzata fra il 2009 e il 2013, a vantaggio di una società con sede in Lussemburgo e succursale in Svizzera. ma a cui fanno capo le attività della multinazionale del fast food nella Penisola. La cifra non pagata ammonta, secondo l’esposto, a 74,7 milioni. Se la violazione venisse accertata, sostengono le organizzazioni, potrebbe portare nelle casse dello Stato italiano fino a 224 milioni di euro.
La richiesta di sottoporre a giudizio McDonald’s parte dal rapporto “Unhappy Meal”, pubblicato nel febbraio scorso da una coalizione di sindacati americani e europei, che rivela alcuni dettagli della strategia adottata dall’azienda per eludere le tasse. Sul tema il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, sta valutando se avviare un’indagine per un’evasione stimata in oltre 1 miliardo di euro. In Francia, invece, l’inchiesta è già in corso.
“In un’epoca già difficile per la crisi economica è inaccettabile che le multinazionali sfruttino sistemi di elusione fiscale per causare danni per le entrate del fisco, che poi i consumatori sono chiamati a ripianare”, dichiarano le tre associazioni, “per questo motivo abbiamo chiesto alle autorità italiane e alla Commissione europea di indagare sul comportamento di McDonald’s e di fermare e sanzionare questo modello di business“.
Nella Penisola, McDonald’s ha circa 510 ristoranti e 17.500 dipendenti. Nel 2013 la società ha fatturato nella Penisola più di 1 miliardo di euro. Le vendite dei ristoranti italiani sono aumentate oltre il 90% negli ultimi 10 anni, facendo del mercato italiano il quarto mercato per profitti in Europa.