Per uccidere Trifone Ragone e la fidanza Teresa Costanza il killer ha usato una semiautomatica Beretta, modello 1922, come riporta il Corriere. Sequestrato un computer giudicato interessante nell'abitazione dell'unico indagato
I sei colpi che hanno ucciso il sottufficiale dell’Esercito Trifone Ragone e la fidanza Teresa Costanza sono stati sparati con un vecchio arnese risalente alla Grande guerra. Una semiautomatica Beretta, modello 1922, brevetto 1915-1919, calibro 7.65 Browning: è questa – riporta il Corriere della Sera – l’arma che il killer ha scelto lo scorso 17 marzo per eliminare la coppia di Pordenone.
Ne sono convinti gli investigatori che mercoledì hanno sequestrato un computer giudicato interessante nell’appartamento nel quale l’unico indagato per l’omicidio, il caporal maggiore Giosuè Ruotolo, 26enne collega ed ex coinquilino di Trifone Ragone, viveva con altri due commilitoni. Essendo una dimora condivisa, i carabinieri hanno notificato il provvedimento di sequestro anche agli altri due inquilini, iscritti nel registro degli indagati “per atto dovuto“. La loro posizione, tuttavia, è stata immediatamente stralciata perché i due sono stati subito considerati estranei alla vicenda. Così il pm ha già presentato al gip richiesta di archiviazione nei loro confronti.
Intanto è stato fissato per martedì prossimo l’interrogatorio di Ruotolo. Sarà dunque la prima volta che il commilitone ed ex coinquilino di Trifone Ragone risponderà da indagato. Ruotolo, infatti, era stato già ascoltato altre tre volte dagli investigatori, ma sempre semplicemente come persona informata sui fatti. Per martedì dovrebbero inoltre essere già disponibili anche i primi riscontri degli esami eseguiti dai Ris di Parma sulla presenza di eventuali tracce sulla pistola che ha fatto fuoco, rinvenuta nel laghetto del parco di San Valentino, non lontano dal parcheggio della palestra dove la sera del 17 marzo i due fidanzati vennero uccisi.
Rimane sempre da sciogliere il nodo principale: il movente. Inizialmente la Procura di Pordenone non ha escluso nessuna pista: dal delitto passionale allo screzio degenerato, da antichi rancori a questioni di denaro e prestiti magari non restituiti, fino ad una banale lite. Adesso invece ci si concentra sul rapporto tra Ruotolo e il commilitone. I due si conoscevano da tempo e si frequentavano abitualmente. Ma coabitazione si era conclusa quando Trifone andò a convivere con Teresa in un mini appartamento alla prima periferia della città. Le analisi sul computer potrebbero raccontare qualcosa in più.