Palazzi & Potere

Quirinale, arriva il nuovo regolamento per gli appartamenti: ecco i tagli del presidente Mattarella

Dagli attuali 40 passano solo a 14 gli aventi diritto. Lo dice il decreto firmato dal segretario generale Zampetti. Che il fattoquotidiano.it ha potuto visionare. Finito il tempo delle vacche grasse. Abiterà al Quirinale solo il personale necessario. "Quanto ai prezzi saranno in linea con quelli applicati a tutti gli alloggi di servizio concessi da forze armate, forze di polizia e altre amministrazioni dello Stato ai propri dipendenti"

Appartamenti del Quirinale, dalle parole ai fatti. Dopo gli annunci e le indiscrezioni degli ultimi mesi, Sergio Mattarella ha fatto stendere il regolamento che detta nuove regole per l’assegnazione degli alloggi di servizio nella disponibilità della presidenza della Repubblica. I tempi delle vacche grasse, quando consiglieri, funzionari e dipendenti del palazzo quirinalizio potevano occupare praticamente gratis appartamenti signorili situati nel cuore di Roma, sembrano decisamente finiti. Da adesso in poi, questa la parola d’ordine, abiterà a Palazzo solo il personale strettamente necessario e in alloggi privi di quasiasi lusso o sfarzo.

Dopo la prima purga seguita alla salita al Colle del nuovo presidente e che aveva portato alla rinuncia dell’ambito alloggio da parte dei consiglieri del Capo dello Stato, arriva adesso un rigido regolamento (che abbiamo potuto visionare) in base al quale gli appartamenti dati in concessione dalla Presidenza passeranno dagli attuali 40 ad appena 14 nell’arco di due anni. Chi sono gli aventi diritto? Lo spiega dettagliatamente la circolare numero 119 del 30 settembre firmata dal Segretario Generale Ugo Zampetti. Che, in quattro stringate paginette, stabilisce che in quegli alloggi potranno dimorare solo i pochi dipendenti dei Servizi chiamati a svolgere funzioni e mansioni legate all’ espletamento dei lavori essenziali a garantire, in ogni condizione e 24 ore su 24,  il funzionamento e la vita del Palazzo.

Si tratta, per cominciare, del Servizio Patrimonio, chiamato tra l’altro a fronteggiare il pronto intervento nelle situazioni di emergenza presso i cantieri del Provveditorato alle Opere pubbliche, “anche oltre l’orario di servizio e nei giorni festivi”, e gli interventi di manutenzione  sugli impianti idrici ed elettrici. C’è poi il Servizio Intendenza, che gestisce tra le altre cose i servizi logistici a supporto delle funzioni istituzionali del Presidente della Repubblica; coordina le attività connesse ai percorsi di visita del Palazzo; si occupa delle emergenze che si presentano all’interno del Quirinale nell’arco delle 24 ore, oltre che delle apparecchiature di telecomunicazioni e dei servizi di vigilanza notturna. Quindi, il Servizio del cerimoniale, chiamato ad assistere il Capo dello Stato nelle attività istituzionali in sede e fuori con tutti gli aspetti organizzativi connessi. Infine, ultimo della lista, l’Unità speciale per la documentazione e la stampa, in pratica un addetto dell’Ufficio Stampa che svolge funzione di “costante monitoraggio dei flussi di comunicazione e di informazione di interesse della Presidenza della Repubblica, diffusione agli organi di stampa di comunicati del Quirinale, anche al di fuori dell’orario di servizio e nei giorni festivi”.

Questi i servizi che hanno diritto all’appartamento del Quirinale. Nel dettaglio, l’alloggio va “ad una sola unità in relazione ad ogni funzione o mansione individuata” e al caposervizio interessato. Si tratta di 14 appartamenti in totale, anche se a questi ne vanno aggiunti altri due conservati agli attuali occupanti anche se in base alle nuove regole ne avrebbero perso il diritto: per costoro è stata fatta un’eccezione alla luce delle loro cattive condizioni di salute. Quanto al prezzo pagato per l’uso di questi alloggi, alla presidenza della Repubblica assicurano che non ci sono trattamenti di favore. “Il prezzo stabilito -rivela una fonte interna a ilfattoquotidiano.it– è in linea con quello applicato a tutti gli alloggi di servizio di forze armate, forze di polizia e gli altri concessi dallo Stato ai propri funzionari di ogni ordine e grado”.

@primodinicola