Il senatore e titolare ai Trasporti della giunta Marino ha discusso animatamente con il vicecapogruppo di Forza Italia. Poi su Twitter: "Quando un fascista mi aggredisce perdo un pochino la testa"
L’assessore e senatore Pd Stefano Esposito ha bestemmiato in Aula Giulio Cesare durante l’assemblea capitolina a Roma. “Chiedo scusa”, ha scritto subito dopo su Twitter. “Purtroppo quando un fascista mi aggredisce perdo un pochino la testa”. Ennesima figuraccia per la giunta Marino. L’espressione sarebbe sfuggita al responsabile dei Trasporti, già criticato per le sue frasi anti-romaniste, durante una lite con il vicecapogruppo di Forza Italia Dario Rossin.
Chiedo scusa x bestemmia scappata in assemblea capitolina. Purtroppo quando un fascista mi aggredisce, perdo un pochino la testa
— Stefano Esposito (@stefanoesposito) October 1, 2015
Il rappresentate dell’opposizione ha attaccato “l’atteggiamento scocciato” dell’assessore mentre stava parlando. Esposito ha replicato: “Sto lavorando a due cose contemporaneamente”. Ma lo scontro è degenerato poco dopo, fino ad arrivare all’insulto. Il consigliere Marco Pomarici del Gruppo Misto (Noi con Salvini) ha poi detto di aver immortalato la scena con il cellulare.
Non c’è pace per la Capitale che continua ad essere al centro delle polemiche. Il renziano Esposito è stato nominato assessore ai Trasporti dopo il rimpasto della giunta Marino in seguito all’inchiesta Mafia Capitale: piemontese e attivo sostenitore della Tav, è stato spedito dal presidente del Consiglio a Roma a coprire una della cariche più difficili. E’ stato più volte criticato perché non ha mai rinunciato alla poltrona di senatore. La “bestemmia” arriva in uno dei momenti più delicati per la squadra del primo cittadino. Negli ultimi giorni il sindaco Pd Ignazio Marino è stato duramente criticato per il suo viaggio negli Stati Uniti e per le spese a carico dei contribuenti. Inizialmente aveva detto di essere stato invitato dal Papa che ha poi smentito. Monsignor Paglia, vittima di uno scherzo telefonico di Radio 24, ha detto: “Il sindaco si è un po’ imbucato, il Pontefice era furibondo”.