Spari all’interno dell’Umpqua Community di Roseburg. L’allarme di un insegnate via twitter: “Non avvicinatevi”. Scontro a fuoco con la persona accusata del massacro, ma si cercano complici. Testimoni: "Chiedeva della religione". La Casa Bianca: "Leggi più severe sulle armi sono priorità di Obama"
E’ andato dritto verso una classe e ha iniziato a sparare uccidendo 13 persone e ferendone almeno 20. La sparatoria è avvenuta alle 10.38 (ora locale) in un’aula dell’Umpqua Community College di Roseburg negli Stati Uniti. Un uomo sui 20 anni, che ancora non è stato identificato, è morto poco dopo nello scontro a fuoco con la polizia. Secondo le prime ricostruzioni, il killer nelle scorse ore avrebbe annunciato la sua azione sul social network “4chan“: “Non andate a scuola domani se abitate nel nord-ovest del Paese. Non posso dirvi di più”, si legge nel messaggio su cui le forze dell’ordine stanno indagando. Sotto il testo compaiono una serie di commenti di utenti anonimi con suggerimenti perché la sparatoria fosse più “efficace”. Lo sceriffo John Hanlin ha confermato il decesso del killer ma non il numero dei morti “perché ancora non si hanno conferme definitive e preferisco non esprimermi”. Secondo alcune testimonianze, lo sparatore avrebbe chiesto alle persone informazioni sulla loro religione, ma non è ancora chiaro quale rappresentasse, per lui, un possibile obiettivo.
Le armi entrano così ancora una volta nei college americani, quelle gun-free zones previste dalla legge all’interno delle quali è severamente vietato introdurle. E questa volta è l’Oregon a diventare teatro dell’ennesima strage in una scuola. La Casa Bianca è intervenuta nuovamente sulla necessità di approvare leggi più severe che, secondo quanto riferito dal portavoce Josh Earnest, restano una priorità del presidente Barack Obama. “La questione di passare leggi che possano proteggere le nostre comunità dalla violenza delle armi continua ad essere una priorità per questa amministrazione“, ha detto il portavoce, aggiungendo che la “grande maggioranza degli americani” sostiene leggi più severe sulle armi. Allo stesso tempo, ha aggiunto Earnest – il presidente è “realista” nell’avere poche speranze che il Congresso decida di agire ed “è stato molto esplicito nel dire che questo è fonte di frustrazione per lui”.
L’attacco – Intorno alle 10.38 ora locale (19.40 in Italia) la polizia ha ricevuto la prima chiamata al 911 una chiamata che avvertiva della sparatoria. Sul posto sono poi arrivate 75 ambulanze e anche l’Fbi è stata allertata. Tra i primi a dare notizia di quanto stava avvenendo c’è stato John Blackwood, insegnante, che ha twittato avvertendo di di non avvicinarsi all’istituto, frequentato da 3300 studenti full time e 16mila part-time.
La polizia e le altre autorità locali stanno avvisando, attraverso i social network, gli abitanti della zona circostante il college, che è stato completamente isolato, di rimanere lontani nel timore che vi possano essere altri aggressori oltre alla persona che è stata fermata. Nel campus, che è frequentato ogni giorno da 3mila studenti, tra i quali molti adulti che seguono corsi di due anni di riqualificazione professionale, sono in tutto 16 gli edifici. Secondo quanto riportano i siti americani, la polizia non sta lasciando nessuno uscire senza essere controllato. Ed anche tutte le auto degli studenti dovranno essere perquisite.
Shots fired on UCC campus. Lock down and do not come to campus until further notice.
— John Blackwood (@jblackwooducc) October 1, 2015