A Roma il corteo ha lanciato fumogeni e vernice contro il ministero dell'istruzione ma non ci sono stati scontri con la polizia. Cariche e manganellate a Bologna
“Preside sceriffo? Sarà Far West”. E’ la minaccia degli studenti scesi in piazza per protestare contro la riforma della Buona Scuola. Le manifestazioni hanno interessato tante città italiane, in particolare Roma, Torino, Bologna e Pisa. I dimostranti hanno lanciato fumogeni e uova ma gli scontri con le forze dell’ordine sono stati contenuti. Solo a Bologna una parte del corteo a provato a sfondare un cordone della polizia per entrare nella sede Unindustria del capoluogo emiliano.
A Roma, la manifestazione partita dal stazione della metro Piramide è arrivata davanti al ministero della Pubblica istruzione. Il corteo ha creato disagi al traffico capitolino, anche per il concomitante sciopero dei mezzi pubblici. “Siamo contro questa riforma che passa a colpi di fiducia, che ci vuole come automi, che vuole aziendalizzare la scuola col preside che sarà un manager, che propone l’alternanza scuola-lavoro, cioè saremo costretti a lavorare non retribuiti, sfruttati”, hanno urlato gli studenti mentre lanciavano fumogeni e palloncini pieni di vernice contro il ministero. Nel mirino dei dimostranti è finito anche il Prefetto Gabrielli, accusato di non voler autorizzare la manifestazione e anche il caro-vita. “La scuola non è più accessibile per tutti – spiegano – il caro-libri sfiora i 500 euro, i biglietti del bus vengono continuamente aumentati di prezzo”.
Stessi temi anche a Pisa, dove la protesta si è concentrata prima davanti al palazzo della Provincia e poi davanti alla sede del Pd, ma non ci sono stati scontri. Più tesa invece la situazione a Bologna: cariche e manganellate contro il collettivo Cas mentre provava ad occupare la sede degli industriali. I cortei di oggi sono il primo appuntamento di una serie di proteste contro la riforma. Già oggi pomeriggio a Roma dalle 17, un corteo partirà dal Colosseo e si dirigerà verso la prefettura. Venerdì, 9 ottobre si riparte con un’altra manifestazione.