Lo stop proclamato dalla sigla Usb del personale Atac ha fermato le metropolitane A e B, alcuni autobus e la ferrovia Roma-Lido. Code sulle arterie principali, due veicoli ribaltati. Nel pomeriggio la manifestazione dei movimenti per la casa
Un’altra giornata di caos per i cittadini romani che si spostano usando i mezzi pubblici: chiuse dalle 8,30 le metropolitane A e B, ferma la ferrovia Roma – Lido e molti autobus e tram fuori servizio a causa di uno sciopero della sigla Usb del personale Atac. A complicare la situazione anche il maltempo e due cortei. Solo pochi giorni fa un treno sulla linea A era stato evacuato per il crollo di un controsoffitto.
Alla stazione Termini pendolari e turisti hanno trovato le metropolitane chiuse e le fermate degli autobus affollate da centinaia di persone. La coincidenza di sciopero e maltempo ha generato code e rallentamenti su tutte le strade consolari e diversi incidenti, tra cui due veicoli che si sono ribaltati, uno in piazza Maresciallo Giardino e uno in via Tiberina. A complicare ulteriormente la situazione sono i due cortei previsti in giornata: uno degli studenti medi contro la riforma della scuola, in mattinata, e l’altro dei movimenti per la casa nel pomeriggio.
“Piena riuscita dello sciopero, cui aderiscono il 60% dei lavoratori Atac – si legge in una nota del sindacato Usb – mentre nelle aziende private del Consorzio Roma Tpl emerge il 100% di adesione alla Trotta Bus. Questi sono solo i primi dati dello sciopero indetto in tutto il trasporto pubblico della capitale – continua il comunicato – che dimostrano non solo il fallimento del tentativo di boicottaggio da parte dell’assessore Esposito, ma che i lavoratori ribadiscono con forza il netto no alla privatizzazione di Atac e rivendicano i loro diritti nelle aziende del Consorzio Roma Tpl“.
“Gli scioperi sono ogni 15 giorni, ogni tanto interviene il prefetto per precettare, purtroppo non lo può fare sempre”, ha detto l’assessore ai Trasporti di Roma Stefano Esposito a Radio Anch’io. Prima dell’accordo, che l’azienda dei trasporti ha raggiunto con alcuni sindacati e che viene contestato da altri, “in Atac si lavorava tre ore in media, il resto veniva pagato in straordinario. Io credo che quell’accordo, firmato prima che io arrivassi, richieda degli aggiustamenti soprattutto per quanto riguarda i macchinisti – ha concluso – Ma l’affermazione che questo accordo tolga i soldi è falsa“.
“Il tema c’è, ce ne sono tanti, tanti che neanche ci li ricordiamo. Ma nel dialogo comune si possono trovare le soluzioni – ha detto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio – Serve uno scatto di responsabilità da parte di tutti e bisogna fare in modo che ad essere penalizzati non siano i cittadini“.