La fonte è il prestigioso e seguitissimo blog Literary Saloon che già lo scorso anno aveva preannunciato la crescita dell'effettivo vincitore, Patrick Modiano. E negli stessi giorni anche il Guardian dedica spazio alla misteriosa scrittrice italiana. Pesa, anche se non è un prerequisito, il fatto che i libri della Ferrante non siano mai stati tradotti in svedese
Tra i possibili candidati al Nobel per la Letteratura spunta anche Elena Ferrante. La fonte è l’autorevole e seguitissimo blog letterario americano Literary Saloon, e l’autore del post è il fondatore della rivista M.A. Orthofer che, tra le altre cose, l’anno scorso suggerì con qualche giorno di anticipo l’alzarsi delle quotazioni di Patrick Modiano tra i candidati, poi risultato vincitore del Nobel 2014.
Nelle anticipazioni del Literary Saloon, la misteriosa e invisibile scrittrice italiana fa capolino in un discorso più ampio che coinvolge sia alcuni nomi emergenti che i papabili al premio già finiti sulle liste dei bookmaker. Tra gli emergenti, quelli con cui Othofer apre il pezzo, ci sono sia l’ungherese Laszlo Krasznahorkai – fresco premio Man Booker, sceneggiatore dei film di Bela Tarr e autore di racconti brevi in diverse raccolte pubblicate negli Usa – che la Ferrante. Per il primo si parla di un’attesa di almeno un paio d’anni per entrare nei piani alti delle candidature al Nobel. Per la seconda, invece, se ne sottolinea il successo evidente di critica e pubblico negli Stati Uniti (“nome bollente, del momento”) che sconta però la scarsa distribuzione europea: “In Usa va forte, ma non dimenticate che ha fatto un’impressione molto più limitata in Europa. Tra cui il fatto di non essere stata tradotta nemmeno in svedese, non una precondizione per vincere il premio, naturalmente, ma male non fa”.
Il direttore del Literary cita comunque un articolo dal sito svedese www.dn.se dove è stata annunciata la traduzione dei volumi L’amica geniale, Storia del nuovo cognome e Storia di chi fugge e di chi resta (E/O) per il 2016. Come se non bastasse online è apparso anche un lusinghiero articolo del Guardian a firma di Deborah Orr, una delle columnist di punta del giornale inglese nell’ambito letterario, in cui viene rilevato, e apprezzato, il successo della Ferrante: “Non sappiamo chi sia? Ebbene questo è proprio il motivo per il quale ha avuto un successo meraviglioso”. Chiaro che l’impalpabilità della presenza di Elena Ferrante, la sua riluttanza ad apparire in pubblico e a essere presente nel circuito mediatico letterario, se non come “brand” commerciale, le impedisce in maniera totalizzante qualsivoglia candidatura ad un premio prestigioso come il Nobel. Contesto internazionale dove il balletto del “mi si vede di più se non vengo, o se vengo e sto in un angolo” sviluppatosi nei mesi che hanno preceduto la candidatura della Ferrante alla cinquina per la vittoria del premio Strega 2015, risulterebbe più una farsa che una reale motivazione di rispetto ad una fantomatica privacy.
Sempre in ambito di previsione al Nobel per la Letteratura 2015, il blog americano segnala le prime stime per le scommesse nel sito dei bookmaker Ladbrokes.com. 5 a 1 viene data la giornalista investigativa e scrittrice russa Svetlana Alexievich. La 67enne autrice di numerosi testi che descrivono l’era post ’89 in Unione Sovietica sopravanza l’eterno candidato al Nobel, il 66enne giapponese Haruki Murakami (Tokyo Blues) che viene dato 6 a 1, e 7 a 1 il 77enne keniota Ngugi wa Thiong’o, autore tradotto in Italia da Jaca Book che intervistato un paio di anni fa da un quotidiano svedese che gli chiedeva a chi darebbe il Nobel ha risposto “a me stesso”.
Al quarto posto per Ladbrokes appare il sempiterno Philip Roth dato 8 a 1. L’82enne autore newyorchese non pubblica romanzi dal 2010 (Nemesis), ed è tra i “grandi” mai omaggiati del prestigioso riconoscimento dell’Accademia svedese. Al quinto posto (9 a 1) c’è Joyce Carol Oates, la popolare 77enne autrice newyorchese, mentre in risalita, citato da diversi siti web letterari c’è l’85enne poeta Adonis, più volte vicino alla candidatura per il Nobel, e considerato il più importante poeta arabo vivente. Nella classifica dei bookmaker qualche chance sembrano averla anche Peter Handke e Amos Oz (il primo 20 a 1, il secondo 25 a 1), Bob Dylan (33 a 1 come per Thomas Pynchon), mentre nella folta selva dei 50 a 1 appaiono anche Umberto Eco e Dacia Maraini. Sarà l’Accademia di Svezia ad annunciare il vincitore l’8 ottobre 2015.